Intervista a Uto Ughi, violinista di origine piranese apprezzato in tutto il mondo
Questo il suo pensiero: «Dopo la guerra, con la scusa dell’antifascismo, certi autori sono stati censurati, facendoci perdere l’identità». Da La Verità del 19/04/21
Questo il suo pensiero: «Dopo la guerra, con la scusa dell’antifascismo, certi autori sono stati censurati, facendoci perdere l’identità». Da La Verità del 19/04/21
Avviato il trasloco dal magazzino 18. Il direttore dell’Irci, Piero Delbello, anticipa come si svilupperà il tanto atteso nuovo allestimento museale dedicato all’Esodo da Istria, Fiume e Dalmazia. Da Il Piccolo del 16/04/21
Sorge in via Verdi, in un’area di complessivi 12 mila metri quadrati, acquistati nel 1946 dal Comune del mandamento monfalconese. Vi furono ospitati 233 nuclei familiari, pari a 504 persone. Da Il Piccolo del 08/04/21
Una volta costretta a lasciare il Quarnero, Nidia aveva ricominciato una nuova vita a Polesella (Rovigo), dopo un lungo peregrinare per i campi profughi del Nord Italia. Da Il Gazzettino del 08/04/21
«Le colpe reciproche sono già state riconosciute – ricorda Oliva – in questo modo si rischia di rinfocolare lo scontro di memorie opposte». Da La Stampa del 08/04/21
Respinta la mozione che chiedeva di intitolare anche nella cittadina laziale un giardino alla studentessa simbolo della tragedia delle Foibe. Il vicepresidente dell’Anvgd Antonio Ballarin: «Sugli italiani di Istria e Dalmazia serve diffondere maggiore cultura». Da Il Caffè di Pomezia del 07/04/21
La Consulta provinciale degli studenti spezzini scrive al provveditore scolastico per chiedere l’autorizzazione allo svolgimento dell’incontro sui temi dedicati al Giorno del Ricordo, annullata due mesi orsono. Da La Nazione del 03/04/21
Fine del braccio di ferro sulla memoria nel capoluogo emiliano. Il Comune ha comunicato che la commissione toponomastica ha inserito il nome della giovane istriana fra quelli “meritevoli” di una menzione su una strada comunale. Da Il Resto del Carlino del 19/03/21
Ricordato il Grande Vescovo di Trieste e Capodistria morto il 17 marzo 1981. Nel 1938 sfidò il Duce e le leggi razziali, mentre nel dopoguerra rappresentò la guida spirituale per la famiglia istriano-dalmata in cerca di un futuro dopo aver abbandonato le terre natie. È rimasto a capo della chiesa triestina per 37 anni, dal 1938 al …
Ricordati i 40 anni dalla scomparsa del Vescovo Antonio Santin Leggi altro »
Succede a Bagnacavallo (Ravenna) dove il consiglio comunale nega l’intitolazione di una zona della cittadina alla martire istriana simbolo del dramma delle Foibe. Da Il Resto del Carlino del 13/03/21