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Superare il confine? Ancora tanto lavoro da fare (Il Piccolo 09 set)

«Ma Gorizia e Nova Gorica hanno mai pensato di diventare un’unica città?». Jelena Boskovic è una dei tanti giovani che partecipano alla Summer school dell’Istituto internazionale di sociologia che in questi giorni sta animando la città. Maglietta verde sgargiante, capelli rossi, jeans, Jelena ha posto questa domanda dopo aver ascoltato la storia degli ultimi sessant’anni della città che Sergio Tavano ieri pomeriggio ha ripercorso nel corso del convegno dedicato ai diversi “muri di Berlino” che hanno costellato l’Europa. L’incontro si è svolto nella sede della Fondazione Carigo. «Oggi le giunte delle municipalità confinanti di Gorizia, Nova Gorica e San Pietro-Vertoiba già si riuniscono con una certa periodicità – ha provato a risponderle il presidente della Provincia Enrico Gherghetta – e la stessa Provincia è impegnata a cercare diverse forme di collaborazione transfrontaliera». La lingua, però, resta un ostacolo che, soprattutto da parte italiana, rende tutto molto più difficile. A sottolinearlo è stata Darinka Kozinc, vicesindaco di Nova Gorica, la cui nonna abita tuttora a Peci, cioè in Italia. «Nova Gorica ha bisogno di Gorizia – ha rimarcato l’amministratrice slovena -. La nostra città ha solo 61 anni di storia. In questo tempo, relativamente breve per la vita di una comunità, abbiamo fatto molto. Ma tanto resta ancora da fare, soprattutto per creare dei riferimenti culturali». In altre parole, verrebbe da rispondere a Jelena che le due città hanno capito di avere bisogno l’una dell’altra ma, per il momento, ci si ferma qui.

Nel corso della prima parte del convegno, invece, l’analisi delle divisioni ha assunto una prospettiva più ampia, andando a investigare quei “muri”, sia fisici che ideali, tuttora esistenti nel mondo. Tra questi, figura il confine che separa l’Italia dal Vaticano, peraltro al centro delle cronache negli ultimi giorni. «Un confine – lo ha definito monsignor Domenico Mogavero, già sottosegretario della Conferenza episcopale italiana – meno fisico di un muro ma pur sempre esistente”. Un altro dei temi affrontati ha invece riguardato la questione israelo-palestinese e le ripercussioni, anche sociali, della barriera di difesa realizzata dalle autorità di Gerusalemme negli anni scorsi.

La giornata di lavori congressuali, tra gli altri, ha registrato gli interventi di Bruno Tellia, dell’assessore Dario Baresi e di Simone Cagidiaco, del cda del Consorzio universitario di Gorizia.

Nicola Comelli

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