ANVGD_cover-post-no-img

Qualità della vita: Trieste sesta in Italia (Il Piccolo 30 dic)

di MATTEO UNTERWEGER

Depositi bancari per abitante mediamente alti, un’ottima dotazione infrastrutturale, un apparato di giustizia molto rapido, un’invidiabile capacità di sfornare giovani laureati e anche una spiccata propensione alla cultura ed allo sport. A Trieste la qualità della vita si conferma alta: lo certifica il sesto posto occupato nella speciale classifica annuale delle province italiane pubblicata dal «Sole 24 ore». Rispetto alla fine del 2007, il balzo in avanti è stato di tre posti. È soprattutto il trend, in ogni caso, a confortare amministratori e cittadini: dal 2004, infatti, Trieste non ha mai abbandonato la «top ten», raggiungendo addirittura la vetta della graduatoria nel 2005 e la piazza d’onore dodici mesi più tardi. In provincia e città, però, c’è anche qualcosa che non va: dall’indagine emerge una preoccupante mancanza di spirito d’iniziativa imprenditoriale, non sono rari gli episodi di microcriminalità e il rapporto numerico fra giovani e anziani resta negativo. Quest’ultimo è ormai un fattore storico radicato sul territorio.

Probabilmente la confortante valutazione sulle infrastrutture deriva anche dal fatto che la provincia triestina sia la più piccola d’Italia, aspetto che innalza automaticamente il valore numerico del rapporto. Allo stesso modo, c’è da dire che l’indicatore in questione utilizza dati del 2007. All’epoca, la Grande viabilità triestina doveva essere ancora completata: il punteggio virtuale, oggi, è da considerarsi quindi addirittura superiore. Ma a Trieste, i residenti nelle altre città italiane verrebbero a vivere? Nella classifica delle «più desiderate», la provincia triestina non è inclusa fra le prime dieci. I sogni degli italiani convergono per la maggior parte su Firenze.

IN VETTA Al vertice della graduatoria sulla qualità della vita si sistema per il 2008 Aosta, seguita da Belluno, Bolzano, Trento e Sondrio. In coda, al 103° posto, ecco invece Caltanissetta, preceduta da Palermo, Agrigento e Trapani. Sette delle prime dieci province contano complessivamente una popolazione inferiore alle 300 mila unità. Di questo gruppo fa parte anche Gorizia, che occupa l’ottavo gradino. Restringendo l’analisi alle altre realtà regionali, Udine è 17.a (un anno fa era decima) mentre Pordenone si attesta al 51° posto, a pari merito con Rieti (Lazio). In Friuli Venezia, quindi, Trieste mantiene e rafforza il suo primato.

L’INCHIESTA Il dato totale è il frutto di una serie di statistiche raccolte in sei differenti aree (rielaborate e ricondotte a punteggi proporzionali da un massimo di 1.000 a scendere): tenore di vita, affari e lavoro, servizi, ambiente e salute, ordine pubblico, popolazione e, infine, tempo libero. All’interno di questi «capitoli», l’analisi si è svolta attraverso vari parametri (vedi grafico). A completare il quadro, c’è poi l’analisi sulla percezione dei cittadini rispetto alle diverse problematiche: a metterla a punto è stato l’Istituto demoscopico Ipr Marketing.

TENORE DI VITA Trieste primeggia per i risparmi allo sportello, confermando ancora la media elevata dei depositi bancari individuali. Come tenore di vita, nel complesso, la provincia si deve accodare solamente a quella di Milano. E, indirettamente, sono anche gli stessi cittadini ad attestarlo: la percezione sull’aumento dei prezzi è, in effetti, la seconda più bassa del Paese (prima è Udine). Tuttavia, da più parti, non si placano le denunce su allarmanti situazioni di famiglie sempre più in difficoltà sul piano economico.

GIUSTIZIA Detto della dotazione di infrastrutture, che vede la provincia triestina al vertice della speciale classifica, va rilevata la prima piazza anche nella velocità della giustizia per lo smaltimento delle cause civili. Il risultato potrebbe però non trovare conferma in futuro, considerato il blocco generale di trasferimenti di personale e risorse imposto al momento dal Ministero della giustizia.

UNIVERSITÀ Trieste città della scienza e della ricerca grazie ai suoi enti d’eccellenza? Yes, of course: l’ennesima conferma giunge dal dato sui giovani laureati, quelli che raggiungono l’obiettivo fra i 25 e i 30 anni. Proprio in provincia c’è il tasso più elevato ogni mille persone. La propensione alla crescita e alla maturazione culturali giunge pure dai riscontri sulla lettura di libri (in base a quelli acquistati) e sui film visti al cinema, per i quali Trieste è rispettivamente settima e seconda in Italia. La tendenza a una certa apertura mentale dei residenti triestini si traduce anche in una spiccata attitudine all’attività sportiva (5° posto).

I PUNTI DEBOLI L’ultima posizione per rapporto tra giovani e anziani è ormai cronica. Quella riguardante lo spirito di iniziativa, ovvero il numero di imprese registrate ogni 100 abitanti (aggiornato al settembre scorso), è allarmante: non per nulla enti come la Camera di commercio stanno studiando nuove iniziative per dare impulso all’economia locale, tentando di attrarre investitori da fuori città. Nonostante ciò, il livello medio di occupazione dei giovani (nella fascia d’età compresa fra i 25 e i 34 anni) è buono e tocca il 77,4 per cento. Preoccupa anche il 56° posto, in coabitazione con Caserta, nella classifica sull’ordine pubblico: episodi di microcriminalità e la presenza di giovani «fuorilegge», non sono più una rarità.

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.