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Monte San Vito (Ancona): la nostra Storia si scrive con onestà intellettuale

Il Comune di Monte San Vito (Ancona) ha presentato lo scorso 11 maggio una conferenza dal tema "La Tragedia delle Foibe". Organizzato dall'Assessore alla Cultura Edmondo Rinaldi, l'incontro è stato caratterizzato dall'estrema onestà intellettuale dimostrata sia dall'esponente di Rifondazione Comunista che dai presenti consiglieri di Alleanza Nazionale.
        Dopo una breve introduzione da parte dell'Assessore Rinaldi, la proiezione del filmato dell'ANVGD "Una storia negata – gli esuli Istriani Fiumani e dalmati nel Lazio " e quindi la conferenza del Prof Gilberto Piccinini, docente di Storia Contemporanea all'Università degli Studi di Urbino e Presidente della Deputazione di Storia Patria delle Marche ad Ancona.
        Il Prof. Piccinini, che già aveva tenuto la conferenza per il 10 febbraio 2006 ad Ancona, è partito dal Risorgimento, ricordando con il D'Azeglio che fatta l'Italia, resta ancora da fare gli italiani, in tanta parte ancora ignoranti della storia d'Italia e dei suoi confini, incluso il confine occidentale. Su Nizza ed il prossimo 4 luglio 2007, bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, ha informato di come la città di Nizza stia ostacolando i progetti di celebrazioni italiane dell' eroe, italiano per noi, nizzardo per i francesi. Evidentemente non sono solo sloveni o croati ad appropiarsi delle nazionalità di personaggi della nostra storia, arte o scienza. 
         Dal confine occidentale è poi passato a quello orientale, con un avvincente excursus dei rapporti tra etnìe e governi, da Venezia a Vienna, dalla spartizione del mondo a Yalta alla spartizione dell'Europa a  Parigi, dalla firma del 10 febbraio 1947 alla ratifica del 1952, alla conclusione di Osimo del 1975.
        Astenendosi da qualsiasi coloritura ideologica, è passato dalle foibe alle fosse comuni della Bosnia Erzegovina, dal primo esodo degli italiani di Dalmazia del 1921 al doloroso esodo del dopo guerra, dall'immigrazione di tante famiglie slave o albanesi nelle Marche – la famiglia Albani ad Urbino dal 1400 che diede alla chiesa il Papa Clemente XI nel 1700 e le tante famiglie Schiavoni che disboscarono e dissodarono le campagne marchigiane, anche alla periferia di Monte San Vito – all'arrivo delle barche degli esuli italiani, – senza dimenticare i coloni italiani dall'Eritrea e dalla Libia-, fino alle barche degli albanesi degli anni più recenti.
        Una lunga  storia dei sacrifici delle generazioni precedenti che dovrebbe aiutarci a costruire il futuro, e che è stata seguita dal pubblico in sala con grande attenzione. Pubblico particolarmente attento, interessato e partecipe, che ha rivolto varie domande al prof. Piccinini ed al cap. Rismondo in rappresentanza dell'ANVGD di Ancona, ringraziati per la partecipazione protrattasi sino alle 20.30.
Nel complesso un incontro che ha lasciato il desiderio di rivedersi nuovamente per approfondire il tema, tra persone che nel pieno rispetto delle diverse posizioni ideologiche, con la conoscenza reciproca hanno intessuto un dialogo della massima cordialità.
Una rara eccezione nel normale panorama della vita politica di questo paese.
 

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