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Mandato d’arresto europeo, al via gli arresti in Croazia – 04lug13

Mandato d’arresto europeo: uno strumento diventato ben noto all’opinione pubblica croata nelle scorse settimane a seguito del dibattito sviluppatosi nei palazzi della politica, nei media ma anche nell’opinione pubblica sul caso di Josip Perković e che continua ad avere strascichi anche in queste ore.

Ma il mandato d’arresto europeo con l’ingresso della Croazia nell’Unione europea non è soltanto un tema di discussione, per i funzionari della pubblica sicurezza e per quelli del sistema giustizia in queste ore è anche un concreto strumento di lavoro. Infatti, già nel primo giorno di membership comunitaria al ministero degli Affari interni croati sono pervenuti ben 84 mandati, tra i quali risulta esserci anche quello che più ha fatto discutere: quello per Josip Perković. Egli però, alla pari di altre 18 persone, almeno per il momento può tranquillamente ignorare il fatto visto che i crimini per i quali sono stati spiccati sono stati commessi prima del 2002, anno che la legge votata a maggioranza dal Sabor pone come termine per concedere l’estradizione dalla Croazia.

Lo ha confermato il direttore generale della Polizia, Vlado Dominić. “Il mandato d’arresto europeo per Perković è arrivato lunedì, ma non farà scattare alcuna procedura – ha detto. Fino alle ore 10 di ieri abbiamo localizzato 28 persone ricercate e si è proceduto con l’arresto di 24. Nessun dettaglio è stato fornito in merito ai Paesi che hanno spiccato i mandati d’arresto pervenuti a Zagabria, né circa i crimini ai quali gli stessi si riferiscono. Informalmente si apprende che quattro mandati d’arresto hanno coinvolto quasi tutte le Questure operanti sul territorio croato. Un caso risulta fosse di competenza della Questura litoraneo-montana, mentre in tre sarebbe stato richiesto l’intervento di quella della Regione Istriana.

Sempre in tema di mandato d’arresto europeo si apprende che ieri il Procuratore capo, Mladen Bajić, ha incontrato i suoi vice, i procuratori competenti sul territorio nazionale e la dirigenza della Polizia per discutere e definire la strategia da attuare in merito ai singoli casi. Dal canto suo, il ministro degli Interni, Ranko Ostojić, ha confermato di essere stato informato in merito alla riunione svoltasi alla Direzione della Polizia.“Il numero delle persone localizzate e di arresti effettuati conferma che la Crozia rispetta gli obblighi assunti e che intende continuare a farlo. La legge è chiara ed è stata approvata dal Sabor. Si attueranno e si rispetteranno le leggi”, ha detto Ostojić.

(fonte “la Voce del Popolo” 3 luglio 2013)

 

 

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