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L’Istria, una nuova Toscana (Il Piccolo 11 dic)

di MATTEO UNTERWEGER

L’entroterra dell’Istria come una «nuova Toscana» e la costa croata quale gioiello dal fascino internazionale, con Zara e Ragusa perle ambite anche da grandi investitori stranieri. L’apertura del mercato immobiliare stabilita dal Sabor, il parlamento di Zagabria, a partire dal 1° febbraio del 2009 porterà a un probabile aumento nelle richieste d’acquisto su tutto il territorio della Croazia. Una tendenza che interesserà Trieste, ma non solo: con il capoluogo regionale viaggeranno di pari passo tutto il Friuli Venezia Giulia, il Triveneto nel suo complesso e tanti, tantissimi imprenditori e turisti provenienti dal resto d’Europa. E proprio questa corsa all’investimento sembra destinata a fare le fortune delle agenzie immobiliari triestine, professionalmente più mature rispetto alle pari realtà croate e pronte a recitare alla perfezione il ruolo di mediatrici ideali, prima di tutto in virtù della vicinanza geografica tra i due paesi. Eventuali acquisti, a quel punto, significheranno introiti pure per l’economia triestina.

Le potenzialità della Croazia non passano comunque inosservate da tempo: prova ne sia che il gruppo Falkensteiner Hotels and Residences, con sede a Vienna e per l’Italia a Bolzano, si è già lanciato in un progetto da 200 milioni di euro a Zara, sulla costa. Una trentina di ville, 400 appartamenti sul mare e tante prenotazioni già firmate da clienti inglesi, tedeschi, olandesi e da altri possidenti, residenti nei paesi dell’Est europeo. La commercializzazione per l’Italia è stata affidata al gruppo Gallery, una delle principali realtà triestine e regionali nel settore immobiliare. Insomma, è plausibile che si assista in breve tempo a una moltiplicazione dei progetti di costruzione alberghiera, considerato che gli unici limiti di legge all’apertura del mercato immobiliare interessano terreni agricoli, aree boschive e edifici sorti all’interno di perimetri protetti.

ZONE «Probabilmente questo è un buon momento per investire in Croazia e la liberalizzazione rimuoverà gli ultimi ostacoli psicologici – spiega il presidente provinciale della Fiaip, Antonio De Paolo -. Con la crisi economica globale, in effetti, è probabile che i prezzi si mantengano stabili per un certo periodo anche se il mercato locale da questo punto di vista è schizofrenico, con improvvise impennate e altrettanto repentini decrementi. In particolare, le aree di Zara e Ragusa diverranno un po’ come Dubai o Miami, forti di strutture turistiche frutto di una cultura di sviluppo radicata. La zona dell’Istria, da un certo punto di vista, paga la mancanza di un aeroporto di riferimento». Ma i triestini desiderosi di acquistare una seconda casa in Croazia, su quali zone poseranno gli occhi? «Su tutta l’Istria – afferma De Paolo -, non solo sul mare. L’entroterra sarà ambito da una fascia di clienti di alto livello, lungo la costa riteniamo vi sarà un maggiore afflusso di famiglie appartenenti al ceto medio». Senza dimenticare le isole, i cui collegamenti non ancora totalmente all’avanguardia sul piano delle infrastrutture si ripercuotono sui prezzi, di conseguenza più bassi.

MERCATO Pur nella difficoltà di tracciare previsioni in un periodo dominato dalla crisi economica mondiale, Andrea Oliva, numero uno della Fimaa provinciale, ritiene che dal Triveneto in un anno sia preventivabile «un aumento del 20 per cento nelle richieste di acquisto di immobili in Croazia. Specie i triestini potrebbero essere attratti dal fatto di trovare in Istria un identico sistema tavolare». Nella quasi totalità dei casi, si tratterà sempre di seconda casa, non di abitazione principale.

ATTRATTIVE È scontato che la Croazia attrarrà sempre più investitori da Trieste per ulteriori motivi. In primis, nell’entroterra c’è abbondanza di terreni sui quali poter costruire al contrario proprio della realtà triestina, tanto che «in breve la fetta collinare croata potrebbe trasformarsi in una nuova Toscana», conferma Oliva. Inoltre, gli esperti del mercato attendono un innalzamento dei prezzi degli immobili per il periodo immediatamente precedente la conclusione dell’iter per l’ingresso del paese nell’Unione europea, come già verificatosi altrove. Ecco che, in prospettiva, spendere ora dovrebbe rivelarsi molto redditizio tra qualche anno, in caso di successiva vendita. Infine, non va dimenticata «una tassazione favorevole, che sull’utile non supera il 20 per cento mentre in Italia è più del doppio», specifica Oliva.

AGENZIE Qualche agenzia immobiliare di Trieste è già attiva in quello spicchio di mercato, anche se i professionisti italiani sono arrivati in ritardo rispetto ad altri colleghi stranieri. Specie gli inglesi, infatti, hanno bruciato i tempi. In ogni caso, la nuova facilità con cui si acquisterà tra poco più di un mese e mezzo potrebbe fare le fortune degli operatori triestini, forti di una maggiore esperienza professionale nel settore. In Croazia, infatti, «la categoria degli agenti immobiliari è praticamente nuova – puntualizza Oliva – e non viene sorretta da alcuna associazione. Fino a poco tempo fa, prima dell’introduzione dell’esame di abilitazione alla professione, chiunque poteva svegliarsi da un giorno all’altro e decidere di diventare agente immobiliare».

PREZZI Quanto agli esborsi che potrebbero essere richiesti agli acquirenti per i singoli immobili, gli esperti dicono appunto che la media dovrebbe mantenersi stabile. Al massimo gli aumenti toccheranno una quota non superiore al 10 per cento. «Più si scende lungo la costa adriatica – afferma ancora De Paolo -, più aumentano i prezzi. Si arriva anche a 8000 euro al metro quadrato per gli stabili di maggiore pregio». Mediamente, il dato in euro si aggira tra i 2.200 e i 2.300.

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