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Lissa: subacqueo attaccato da squalo (Il Piccolo 07 ott)

LISSA È riemerso come spinto da una molla, gridando «Uno squalo bianco, uno squalo bianco». Pochi attimi e poi un urlo straziante: «Mi ha morso, aiutatemi», e a quel punto le persone a cui erano rivolte quelle invocazioni disperate, e che si trovavano su una barca, hanno reagito, afferrando il sub e issandolo sul natante. Il bestione, vistasi sfuggire la preda, ha compiuto ancora un paio di giri attorno alla barca, per poi dirigersi verso il fondale e sparire. L’attacco di squalo si è verificato ieri a mezzogiorno nelle acque dell’isola di Lissa (Vis), in Dalmazia, ed ha avuto per vittima il malcapitato turista sloveno Damjan Pecek, 43 anni, residente a Lubiana.

L’uomo era impegnato in un’immersione assieme ad alcuni amici nelle acque dell’insenatura di Smokovo, a pochi chilometri dall’omonimo capoluogo isolano, e nulla lasciava presagire quanto di drammatico si sarebbe verificato, anche perché attacchi di squalo non si registravano in Croazia da più di trent’anni. Dopo l’accaduto, sono stati i sanitari di Lissa a medicare la profonda lacerazione al polpaccio della gamba destra, dopo di che il lubianese è stato trasportato in elicottero all’ospedale maggiore di Spalato, dove i medici l’hanno dichiarato fuori pericolo. Ad assistere alla paurosa scena è stato Bogdan Mesko, amico di Pecek, e che in quel momento era a bordo della citata imbarcazione: «Damjan – ha detto ai giornalisti – era immerso da ormai una novantina di minuti e sempre nella stessa zona. Dopo le grida del mio amico, ho visto quella sagoma nera lunga circa cinque metri, probabilmente uno squalo bianco. Abbiamo tirato Damjan fuori dall’acqua e subito i paglioli dell’imbarcazione si sono tinti di rosso per il sangue che colava dalla profonda ferita. Abbiamo fermato l’emorragia e ci siamo diretti immediatamente verso Lissa. Pratico attività subacquee da molti anni, ma mai avevo visto una cosa del genere».

Dell’accaduto è stato informato l’Istituto oceanografico di Spalato, i cui esperti hanno rilevato che l’attacco è stato portato quasi certamente a termine da una delle seguenti specie: squalo bianco, verdesca o smeriglio. È stato inoltre precisato che si tratta di specie comunque rare nelle acque croate dell’Adriatico, dove l’ultimo attacco letale all’uomo porta la data del 1974. Quell’anno due turisti cecoslovacchi furono uccisi da una coppia di squali nella baia di Preluca, tra Fiume e Abbazia. Morirono dissanguati dopo i ripetuti morsi dei due pescecani, che li avevano attaccati in acque profonde e a diverse centinaia di metri dalla costa. Tornando al sub sloveno, sembra che fosse impegnato in una battuta di caccia e che avesse appesa alla cintola una ricciola, catturata poco prima e ancora sanguinante.

Insomma, la scia di sangue emanata dal pesce avrebbe attirato le attenzioni del grosso squalo, che quindi ha morso il subacqueo. (a.m.)

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