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La Voce del Popolo – 12.05.08 – I Cavalieri di S.Marco portano aiuti a Fiume

Una comitiva composta da membri dell’Associazione veneta “Cavalieri di San Marco”, è stata in visita ieri a Fiume ed alla Comunità degli Italiani. A ricevere i graditissimi ospiti sono stati la presidente del sodalizio, Agnese Superina, il presidente del Comitato esecutivo della CI Roberto Palisca e, a nome della “Fratellanza”, che ha fatto da tramite nei contatti con gli amici veneti, Luisa Stipcich-Matcovich, presidente dell’esecutivo della Società artistico culturale della CI e Silvana Zorich. Era presente all’evento anche il vicepresidente dell’Assemblea della CI Mauro Graziani.
A guidare il gruppo, composto da membri dell’associazione che fanno quasi tutti parte del cancellierato del Miranese e della Riviera del Brenta, che hanno voluto portare in dono alla Comunità degli Italiani in quest’occasione un consistente carico di aiuti che la dirigenza del sodalizio provvederà a distribuire prossimamente agli attivisti del sodalizio della nostra etnia, erano i cavalieri Sergio Righetto, Antonio Badoer, Francesco Cappoia, Giovanni Dalio e Franco de Vidovich, quest’ultimo figlio di esuli zaratini, nato a Fiume (è stato battezzatto nella Chiesa dei cappuccini).
A tanti anni di distanza dalla caduta della Repubblica di Venezia, con la quale l’ordine si estinse, l’idea dei "Cavalieri di San Marco" veniva ripristinata come movimento associativo nel 1920 per opera del gondoliere Pietro Grossi. Quest’iniziativa a sua volta, cessò di esistere nel 1968, per rinascere tuttavia nell’aprile del 1976, come libera associazione, con lo specifico scopo di dare un pubblico riconoscimento a persone “nobili” di animo che operano per il bene comune. L’Associazione si distingue infatti per le tante iniziative di solidarietà umana e di assistenza prettamente umanitaria e sociale che porta avanti; si cerca di aiutare scuole materne enti, centri di accoglienza, si interviene nel recupero conservativo di monumenti e opere d’arte. Dell’associazione fanno parte di conseguenza quanti si sono distinti in opere di bene. Ed è in questo spirito che ha avuto luogo l’iniziativa culminata ieri con l’incontro in Comunità. In mattinata gli ospiti veneti hanno voluto assistere anche alla santa messa che viene celebrata in lingua italiana ogni domenica in Cattedrale. Dalla chiesa di San Vito una rappresentanza della “Fratellanza” e del Coro Fedeli Fiumani ha accompagnato poi la comitiva fino a Palazzo Modello.
Oggi come un tempo, nei momenti solenni come quello svoltosi ieri in Comunità, ogni cavaliere indossa la sua croce, il suo mantello (detto cappa) con guarnizioni in oro e con, sulla sinistra, all’altezza del petto, la croce azzurra simbolo dell’associazione. Naturalmente, in ogni cerimonia è presente anche la bandiera di San Marco che ieri ha fatto la sua bella figura nel Salone delle feste di Palazzo Modello.
L’incontro con i dirigenti del sodalizio e della SAC si è concluso con l’augurio di una futura proficua collaborazione tra la CI e l’associazione veneta – auspicato sia dalla presidente del sodalizio Superina, che da Righetto, a nome dei Cavalieri di San Marco – e con uno scambio di doni. La CI ha avuto in regalo un piatto ricordo in vetro di Murano, un diploma ricordo e un volume in cui si racconta la storia dell’associazione veneta, mentre ai cinque cavalieri rappresentanti della comitiva sono andati in regalo la monografia “Italiani a Fiume” e, in anteprima, l’ultimo compact disc della SAC “Fratellanza” che sarà ufficialmente promosso tra qualche settimana.

 

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