«Già prima di arrivare a Trieste, monsignor Crepaldi aveva scritto un messaggio di saluto alle Diocesi confinarie. Un messaggio che si apriva con l’espressione ”cari amici”. Leggendola, ho subito compreso la sua volontà di portare avanti un dialogo fraterno con i cattolici d’oltreconfine».
È proprio in nome di quel dialogo che monsignor Metod Pirih, vescovo di Capodistria, ha partecipato con gioia alla celebrazione di ieri a San Giusto. «Ci ha fatto molto piacere ricevere l’invito – aggiunge -. Invito che, fino a qualche tempo fa, non ci sarebbe arrivato. La nostra speranza è riuscire a collaborare positivamente con il nuovo vescovo, proseguendo quindi il lavoro importantissimo avviato in passato, prima con monsignor Bellomi e poi con Eugenio Ravignani».
Un auspicio condiviso anche da Paul Kiriuki, vescovo della diocesi di Embu, in Kenya, dov’è attiva da tempo una missione diocesana. «I contatti con Trieste risalgono al 1970 – spiega -. Le nostre sono praticamente Diocesi sorelle. Ho voluto quindi portare il saluto di tutta la mia comunità al nuovo vescovo. L’augurio che gli rivolgiamo è di riuscire a mettere a frutto nella vostra città la grande esperienza cresciuta negli anni di prezioso servizio maturato nella Chiesa». (m.r.)
