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Incontro governo-esuli sui beni abbandonati (Il Piccolo 14 ott)

Il problema degli indennizzi e della restituzione dei beni abbandonati è stato al centro, ieri a Roma, dell’ennesimo incontro tra governo e Federazione delle associazioni degli esuli nell’ambito del tavolo tecnico permanente. Guidati dal presidente della federazione stessa, Renzo Codarin, i delegati hanno affrontato le questioni con i sottosegretari agli Esteri Alfredo Mantica e all’Ambiente Roberto Menia e con vari funzionari degli uffici ministeriali che si stanno occupando della vicenda. «Si è trattato di un incontro tecnico durante il quale in modo franco e aperto è stata data relazione sulla situazione degli indennizzi – ha fatto sapere la Federazione degli esuli -. Le domande sono state in gran parte evase mentre si attende di terminare l’iter entro la prima parte del 2010, in modo da chiudere il processo avviato con la legge 137 del 2001».

L’Unione degli Istriani, attraverso una nota e per voce del suo presidente Massimiliano Lacota, presente a Roma, non ha nascosto le sue perplessità: «Sulla questione dell’Accordo di Roma del 1983 e sulle pressioni di Lubiana sul governo italiano per concludere il contenzioso con la Slovenia, l’Unione degli Istriani ha respinto preventivamente qualsiasi ipotesi di ritirare la somma di 57.500.000 dollari da tempo depositata dalla Slovenia su un conto della filiale in Lussemburgo della Dresdner Bank, senza precise garanzie tanto sulle restituzioni dei beni liberi nell’ex zona B, quanto sul varo di una legge per un risarcimento definitivo ed adeguato». «Siamo in alto mare», ha aggiunto in merito ancora Lacota. Il quale si è soffermato anche sul possibile coinvolgimento dell’Unione italiana di Fiume nella gestione del Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata di via Torino, definendo «inaccettabile una qualsiasi interferenza. Non è, infatti, il museo dei rimasti ma quello dell’esodo». Rinviate alla prossima settimana, ad un nuovo incontro specifico, le valutazioni sul caso delle vignette autostradali slovene: «Abbiamo consegnato la documentazione, attendiamo sia analizzata. Una proposta è quella del bollino transfrontaliero, già adottato da altri paesi, a costi sostenibili e con una durata di pochi giorni», è stata la riflessione finale di Lacota. (m.u.)

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