Il viaggio di Hermann Bahr in Dalmazia tra letteratura e politica

Giovedì 16 giugno alle ore 18:00, in diretta sulla pagina Facebook ANVGD di Milano, Per far conoscere e tramandare la storia della Venezia Giulia, si terrà una nuova conferenza durante la quale la Professoressa DONATELLA SCHÜRZEL, che ricopre l’incarico di Dottorato di ricerca Europeo in Storia dell’Europa all’Università La Sapienza di Roma, nonché Vicepresidente nazionale ANVGD e Presidente del Comitato ANVGD di Roma, ci parlerà de:

LE RIFLESSIONI LETTERARIE E POLITICHE DI HERMANN BAHR NEL SUO VIAGGIO IN DALMAZIA

Quando nel 1909 il vitalissimo, debordante, iperattivo, scrittore austriaco Hermann Bahr pubblicò “VIAGGIO IN DALMAZIA” era in realtà appena uscito da una depressione e aveva da poco superato una malattia e una crisi esistenziale.

Apparso originariamente a Berlino nel 1909 per i tipi della gloriosa Fisher Verlag, “Viaggio in Dalmazia” è un’inchiesta sull’Austria condotta nei Balcani subito dopo l’annessione della Bosnia da parte degli Asburgo, alla ricerca del significato dell’Austria e dell’Impero in una lontana provincia.

Oltre che uno scritto politico (che oggi si rivela ancora più importante e attuale per comprendere le intricate vicende balcaniche e le loro lontane origini) è un viaggio sentimentale di un letterato d’eccezione, innamorato della Dalmazia che definisce “paese del sole, una terra di fiaba e di incanto”.

Tanto che in apertura del suo libro racconta che “tutto in me grida: ‘Azzurro, azzurro, azzurro!’ Questa è la mia parola magica, capace di placare ogni nostalgia”.

E aggiunge: “Sono un vero girasole: devo seguire il corso del sole. Tanto splende, tanto più le mie forze si rigenerano. E questo mi attira di nuovo ogni anno nel paese del sole, la Dalmazia.

Una specie di pellegrinaggio per guarire dall’angoscia e dalla tristezza, alla luce e al caldo. Ma la Dalmazia non è soltanto il paese del sole, una terra incantata, di fiaba, è anche una provincia della monarchia austro-ungarica.

Perciò questo viaggio, ogni anno, quando fuggo dall’inverno è sempre anche un pellegrinaggio nella vecchia Austria”.

Dunque ciò che portava Hermann Bahr da Vienna a Trieste e da Trieste lungo le coste orientali adriatiche non era solo una banale cura elioterapica, ma qualcosa di più complesso.

Lo scrittore non si poneva come un turista in vacanza in un paese straniero. Il suo era lo sguardo coloniale di un cittadino austriaco in visita ad una delle tante provincie di quell’imperial-regia monarchia che da secoli teneva uniti popoli e culture diverse, ed in cui l’elemento austro-tedesco si proponeva come forza unificante e civilizzatrice.

Appare quindi presto chiaro lo scopo politico di un viaggio intrapreso per conoscere più da vicino la realtà della periferia, di una regione marginale, e per capire fino a che punto e in che modo l’impero austro-ungarico poteva soddisfare le esigenze, le richieste, delle sue diverse “anime” nazionali.

In “Viaggio in Dalmazia” lo scrittore rilancia la sua idea di un’Austria in cui il nuovo si può affermare insieme al rispetto della tradizione, di fronte alle spinte dei nazionalismi che minacciano di disgregare la monarchia, immagina una sorta di federazione, di America europea, in cui l’Austria, l’elemento tedesco, avrebbe avuto il ruolo di favorire la crescita comune dei popoli che ne facevano parte.

La videoconferenza sarà successivamente visibile sul canale YouTube ANVGD Comitato di Milano.

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La Professoressa Donatella Schürzel
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