Il grande esodo da Fiume in mostra a Bergamo

Grance successo di pubblico domenica 12 giugno a Bergamo per l’esposizione della Mostra  storica intitolata “Il Grande Esodo da Fiume” di Tiziano Bellini, figlio di esule, presso lo splendido Chiostro fondato nel 1422 da S. Bernardino da Siena ( il chiostro è l’unica parte superstite del complesso conventuale) della Chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie, nel centralissimo Viale Papa Giovanni XXIII. L’occasione è stata offerta dalla Messa celebrata da Mons. Valentino Ottolini con cui il Comitato provinciale dell’Associazione Nazionale Veenzia Giulia e Dalmazia della cittadina orobica ha voluto ricordare i SS. Vito primo patrono di Fiume insieme a  San Modesto e Santa Crescenzia . Presenti, oltre all’Esecutivo bergamasco (Presidente Maria Elena Depetroni, Vicepresidente Edoardo Uratoriu, Delegato all’Amministrazione Marco Fabretto e i Consiglieri Enzo Bendoricchio, Sergio Colani , Francesco  Porcelli) e alla puntuale curatrice dei dettagli del rito in onore dei SS. Patroni di Fiume la zaratina Miet Grigillo,  la Delegata ANVGD di Brescia Laura Busecchian, il Delegato ANVGD di Lecco Adriano Savarin e, per il Comitato ANVGD di Milano e il Libero comune di Pola, la Vicepresidente  Annamaria Crasti che, insieme ai molti Soci presenti, hanno potuto apprezzare i 35 pannelli dedicati a Fiume freschi di stampa dall’ANVGD Bergamo.

Si tratta di una mostra documentaria che, partendo dalle terre istriane e dalmate in epoca romana , ripercorre la storia di una città e di un popolo costretto a quella emigra­zione forzata della maggioranza dei cittadini di nazionalità e di lingua italiana dalla Venezia Giulia, dal Quarnaro e dalla Dalmazia, che si verificò a partire dal 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale, e per tutto il decennio successivo.

L’ idea di realizzare l’ albero genealogico della famiglia materna, e della storia d’essa, era tempo insita nel cuore e nella mente di Tiziano: famiglia di origini fiumane, legate inscindibilmente alla storia della città e della regione giuliano-dalmata. Il via è partito dal ritrovamento di alcuni documenti, e di alcune fotografie che  si sono presentati come tanti tasselli di un immenso puzzle. Ricostruire il tutto non è stato semplice: tanti fratelli, zii, cugini e storie che si intrecciano e  la cui ricerca fin dall’ inizio ha coinvolto l’autore anche emotivamente.  Tante fotografie, come quella di via Acquedotto 41 a Fiume dove abitava la  famiglia Del Bello, ivi compresa la  madre di Tiziano, che immergono lo spettatore in un mondo di nostalgia e affetti di ……gente, la più bella d’Italia, la più educata, la più dignitosa….(dal Corriere della Sera 1954, Indro Montanelli) un caleidoscopio di storia  che passa attraverso il ricordo della città, del suo porto, alla Riva, al Corso, agli edifici, alle vie e alle piazze, ai vari quartieri come la Fiumara, e i moli, Piazza Adriatica, panorami, vedute cittadine, Sussak e Tersatto, edifici famosi, alberghi e il Giardino pubblico, che a quei tempi era uno degli spazi più amati e noti di Fiume.

Dopo il successo avuto nel suo paese, Castelvetro Piacentino, a pochi chilometri di distanza da Cremona, e successivamente esposta nel mese di febbraio 2020 a Padova e nel 2022 a Torino, sempre attraverso il contributo dell’ANVGD la mostra è oggi ufficialmente a Bergamo, dove vivrà di una lunga tournée, particolarmente fervida in occasione degli eventi Bg-Bs Capitali Cultura 2023.

La giornata si è aperta con la celebrazione dei S.S. patroni della città di Fiume nella Chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie , in prossimità dei propilei chiamati anche Barriera delle Grazie,  il primo luogo di culto che il visitatore incontra arrivando dalla stazione ferroviaria di Bergamo. Bernardino da Siena, giunto a Bergamo per la seconda volta nel 1419 ed ospite del convento di san Francesco, voleva con la sua predicazione sedare le faide tra le famiglie guelfe e ghibelline della città. Fu Pietro Ondei di Alzano Lombardo, influenzato dalle prediche di Bernardino, a donare allo stesso una porzione di terreno perché vi fosse edificata una chiesa e il convento dei frati francescani. La chiesa fu fondata il 27 aprile 1422, in prossimità del prato di sant’Alessandro e delle Muraine.

La Presidente, all’inizio del rito, ha ricordato in sintesi il legame del culto di San Vito con la città di Fiume che già nel Medioevo portava il nome di “Terra Fluminis sancti Viti” e che visse nel segno di San Vito per secoli in cui la figura del Santo fu impressa nei sigilli  della Città ma anche nei cuori umani: le imbarcazioni navigavano sotto la sua bandiera , le porte di ingresso delle case venivano adornate con la sua effigie e ancora oggi è  simbolo religioso della città ,rimasto nel cuore soprattutto di chi, nel capoluogo del Quarnero, ha lasciato un pezzo di cuore e della propria fanciullezza. La tradizione associa San Vito a San Modesto, suo maestro e  a Santa Crescenzia sua nutrice : i due introdussero Vito al Cristianesimo e questi, piuttosto che rinnegare davanti al padre la propria fede, fuggì con loro in Lucania, dove, a Capaccio, subirono il martirio.

Da Fiume sono giunti già nel 1945 parecchi esuli anche a Bergamo e molti di loro hanno rappresentato il “cuore pulsante” del Comitato provinciale e, più in generale, dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia : Antonio Smojver il farmacista degli Ospedali Riuniti di Bergamo e sua moglie Jana Dolenez, le  famiglie Piccolo e Sichich, la numerosa famiglia Uratoriu del nostro Vicepresidente e quella del compianto ventennale Presidente comm. Vincenzo Barca, stimato cancelliere del Tribunale di Bergamo, figura chiave dell’associazionismo dell’esodo nazionale e locale. Sua figlia, Gabriella, come sempre nelle nostre occasioni pubbliche e private , ha recitato, al termine della Messa, la Preghiera dell’Esule. Alle Letture e alle Preghiere dei Fedeli si sono quindi alternati tanti Soci , loro figli, amici, fedeli che hanno voluto così rappresentare al significato della giornata il loro personale contributo.

Terminata la celebrazione della Messa i soci Anvgd di Bergamo si sono recati presso la Sala delle Carte sempre all’Oratorio della Chiesa stessa dove, dopo una Assemblea di report sulle attività dell’anno concluse e in fieri e su quelle numerosissime in previsione del 2023 da parte della Presidente, e la presentazione della lista dei Candidati per il nuovo Esecutivo, sono state aperte le procedure di voto con l’insediamento del Seggio , il Presidente Marco Mauri e due scrutatori . La buona partecipazione al voto, nonostante la splendida giornata di sole e le vacanze già iniziate per qualcuno, sono un ottimo segnale delle forma smagliante del Comitato Anvgd Bergamo e dell’Associazione tutta: ciò ci rincuora moltissimo  e ci sostiene in entusiasmo e passione per i tanti progetti in essere sia con l’ANVGD Nazionale che con la Federazione degli Esuli per l’opportunità straordinaria offertaci dalla visibilità di Bergamo e Brescia nel 2023.

La Giornata è proseguita con il pranzo conviviale sempre nella cornice del Chiostro impreziosita dalla mostra di Tiziano Bellini che ringraziamo ancora per averci permesso  di ristamparla per le Capitali della Cultura 2023. Il Comitato ANVGD di Bergamo desidera infine esprimere la prioria riconoscenza alla comunità delle Grazie, allo staff dell’Oratorio , al Centro Culturale Le Grazie e in particolare al MOLTO REV.DO Monsignor Valentino Ottolini Presbitero della Diocesi di Bergamo che riserva alla nostra associazione una accoglienza sempre affettuosa in un ambiente di grande spessore . Alle Grazie infatti la vita della Parrocchia è scandita anche da tanti appuntamenti culturali con cui vengono tracciate molteplici connessioni tra manifestazione artistica, letteraria e performativa e fede.

Fede e cultura a braccetto alle Grazie anche nella giornata dedicata a Fiume.

Elena Depetroni
Per il Comitato provinciale di Bergamo dell’Anvgd

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