L’istroveneto, più di un semplice dialetto

La decima edizione del Festival «Dimela cantando» ha fatto tappa a Venezia presentandosi sul palcoscenico dell’auditorium Santa Margherita dell’Università Ca’ Foscari. Rimarcata l’importanza della lingua che unisce

È un sogno che per tanti è diventato realtà, quello della tappa a Venezia della decima edizione del Festival canoro “Dimela cantando” nell’ambito dell’11ª edizione del Festival dell’Istroveneto, denominato “el Festival più bel del mondo!”. I cantanti in gara hanno calcato il palcoscenico dell’auditorium Santa Margherita dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, situata a Campo Santa Margherita, una delle zone più belle della città lagunare.

Una cornice da sogno
I conduttori, Rosanna Bubola e Daniele Kovačić, per questo incontro a Venezia, hanno ringraziato particolarmente il Consiglio Regionale del Veneto con il suo presidente Roberto Ciambetti e la Ca’ Foscari di Venezia con la rettrice, Tiziana Lippiello, per aver concesso senza chiedere alcun compenso l’usufrutto del bellissimo ambiente che ha ospitato il Festival. Parole di gratitudine sono state rivolte all’UI per l’organizzazione del Festival, realizzato con il patrocinio e il sostegno della Città di Buie, della Regione istriana e della Regione del Veneto, in collaborazione con l’Università Popolare di Trieste, il Comune e la CI di Pirano, la Città di Venezia, l’Associazione “Raixe venete”, l’accademia de la Bona Creansa dipartimento Academia de la Lengua Veneta, la CI e l’Upa di Buie.

«Venezia – casa nostra»
Il Festival sì, è un momento di musica e di festa, ma pure di messaggi e discorsi. Quindi non è mancato l’atteso intervento del presidente Roberto Ciambetti, affiancato da Giovanni Giusto, consigliere delegato alla Tutela delle tradizioni, in rappresentanza del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Nei loro discorsi molto sentiti, hanno sottolineato come “Venezia sia anche casa nostra, in quanto costruita con la pietra bianca dell’Istria ed è poggiata sulle palafitte di legno del bosco di San Marco ai piedi di Montona. Il legame che ci unisce ancora oggi, dopo oltre due secoli che l’Istria non è più sotto la Serenissima Repubblica di Venezia, è proprio la nostra lingua ed è questo il motivo per il quale l’istroveneto va valorizzato essendo molto più di un semplice dialetto”. Nei discorsi di circostanza non sono mancati Marin Corva, presidente uscente della GE dell’UI e Fabrizio Vižintin, sindaco della Città di Buie. Immancabile la presenza di Marianna Jelicich Buić, responsabile del settore “Teatro, arte e spettacolo” della GE-UI nonché ideatrice e insostituibile anima del Festival.

11 cantanti in gara
A Venezia però hanno calcato il palcoscenico 11 dei 14 cantanti in gara in quanto, come rilevato dai conduttori: “parché un cantante sta mal e do altri gaveva za un impegno… e credeme, i artisti dovemo capirli, parché dopo do anni de fermo, de concerti mancai, de ingaggi saltai… i ciapa dute le mosche che zvola, anca parché… anca se ala maggior parte dele persone no ghe xe ciaro: anca i artisti paga le bolete e ga de far la speza!… e magari anca magnar!”.
Quindi accompagnati dal vivo con una band, sul palcoscenico si sono alternati, Vlado “File” Filčić & Luciano Vrban con “Sanba per mi” (parole: Tiziana Dabović; musica: Luciano Vrban; arrang: Roberto Funčić), Maria Musti con “De necesità virtù” (parole: Maria Musti e Veronica Giurco; musica: Veronica Giurco; arrang: Massimiliano Cernecca), Andrea Bussani con “Le cantsoni no servi a njente” (parole e musica: Andrea Bussani; arrang: Fabio Valdemarin), Alida Delcaro con “Un rock in mascherina” (parole: Tiziana Dabović; musica e arrang: Edi Acquavita) e Daniele Ferro con “Scatola nera” (parole e musica: Daniele Ferro; arrang: Daniele Ferro e Mauro Giorgi). Sono seguiti Andrea Scarcia in “Me dizmèntigo” (parole: Andrea Scarcia; musica: Andrea Scarcia, Paolo Amodio, Andrea Parlante, Gianluigi Destradi; arrang: Paolo Amodio, Andrea Parlante, Gianluigi Destradi, Marco Sterle, Billy Curti) e Marko Radolović in “A boboli co’l sciopo” (parole e musica: Marko Radolović; arrang: Mauro Giorgi e Marko Radolović). Sergio Preden “Gato” si è invece esibito con “E ve canto l’amor” (parole e musica: Andrea Bussani; arrang: Edi Acquavita) mentre Sara Salvi ha proposto “Inportante” (parole e musica: Sara Salvi; arrang: Mauro Giorgi). Ultimi due sono stati Stefano Hering, il quale ha intonato “Marco a colori” (parole: Stefano Hering; musica e arrang: Maurizio Di Capua) e Sonia con “Verità” (parole: Antonietta Benčić – Petercol; musica: Sonia; arrang: Emir Grozdanić).

Andrea Bussani vincitrice della serata
Dopo lo spoglio dei voti, espressi segretamente dal pubblico presente in sala su dei bigliettini, la serata si è conclusa con la proclamazione e la riesibizione della canzone vincitrice della serata, cioè “Le cantsoni no servi a njente” interpretata da Andrea Bussani. Il gran finale è in calendario per sabato 18 giugno (ore 20.30) a Buie, che sarà trasmesso pure in diretta streaming sulla pagina Facebook del Festival dell’Istroveneto.

Erika Barnaba
Fonte: La Voce del Popolo – 13/06/2022

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