Sulla tragica e spesso dimenticata storia dell’esodo istriano e delle foibe, si è scritto poco. Oscurata dalla dimensione biblica dell’Olocausto, quella vicenda anch’essa legata alla Seconda guerra mondiale è stata riletta a fondo soltanto negli ultimi anni. E qualcosa di importante ha fatto anche il teatro, con il cantattore Simone Cristicchi che ha firmato e interpretato l’intenso recital “Magazzino 18” approdato nei giorni scorsi al Teatro Comunale di Bolzano. Occasione preziosa, questa, per andare a vedere come il nostro giornale, in quegli anni “caldi”, si occupò della vicenda. Sfogliando l’Alto Adige alla ricerca delle notizie più interessanti pubblicate nei 70 anni della sua storia – un compleanno che festeggiamo tutte le domeniche del 2015 con una pagina rievocativa – ci siamo imbattuti in una serie di prime pagine dedicate al tema dell’esodo istriano. Partendo dall’edizione del 17 aprile del 1950, quando il giornale usciva a sei-otto pagine in formato lenzuolo e costava 20 lire: «Violenze, soprusi, sopraffazioni / hanno caratterizzato il “plebiscito” per Tito», recita un titolone a cinque colonne, dando conto di “atti di violenza nei confronti degli elettori che non volevano esercitare il loro diritto. A Capodistria militi della Difesa popolare hanno girato per le case sotto la minaccia delle armi e hanno imposto agli abitanti di presentarsi ai seggi elettorali”.
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