Il casato Tarsia di Capodistria nella storia europea

Il Centro Italiano Carlo Combi di Capodistria allestisce la mostra documentaria “Il casato Tarsia. L’impegno a Capodistria e a servizio della Repubblica di Venezia tra Quattro e Settecento”. L’inaugurazione, accompagnata da contenuti musicali per omaggiare il compositore ed organista Antonio Tarsia (1643-1722), avrà luogo giovedì 22 giugno 2023 alle ore 20:00 a Capodistria presso Palazzo Tarsia e Palazzo Gravisi-Buttorai.

La mostra è incentrata su uno dei casati più antichi di Capodistria, che nel corso dei secoli ebbe un ruolo di peso sia nella città d’origine sia entro la cornice della Repubblica di Venezia.

Attraverso una selezione di personalità di questa famiglia – molte delle quali furono raffigurate nelle tele commissionate per Palazzo Tarsia, che il capitano marittimo Biagio Cobol, dopo la Grande guerra, donò al Museo Civico di Storia ed Arte, oggi Museo regionale di Capodistria – viene tracciata la sua parabola, che in molte occasioni interseca gli avvenimenti della grande storia sia altoadriatica sia della Serenissima. Dalle sue file emersero eruditi, uomini di Chiesa, condottieri militari, avvocati, notai e dragomanni all’ambasciata veneziana di Costantinopoli. Si presta attenzione anche alle proprietà, compreso lo storico palazzo di Via degli Orti Grandi e al relativo ramo del casato, a quello del rione di San Pietro, che espresse Antonio Tarsia, compositore, organista e notaio, per esempio, nonché a quello di Porta Isolana, con Cristoforo Tarsia, che all’inizio del XVII secolo, giovanissimo, si trasferì a Istanbul per imparare l’ottomano, divenne dragomanno e diede origine a una vera dinastia di interpreti e di mediatori. Due di essi, i fratelli Tomaso e Giacomo Tarsia, furono coinvolti nell’importante pace europea di Carlowitz (1699) all’indomani delle guerre contro la Sublime Porta, che nella pianura pannonica, in Dalmazia e nel Peloponneso (Morea) impegnarono distintamente soprattutto l’Impero asburgico e la Dominante.

La mostra documentaria, che propone la riproduzione di materiali e fonti di prima mano conservati negli archivi, nelle biblioteche e nei musei di Capodistria, Venezia, Trieste e Parenzo è un ulteriore contributo alla conoscenza di questa famiglia, dopo quella del 1993 proposta dal Museo regionale di Capodistria in occasione del 350esimo anniversario della nascita di Antonio Tarsia.

I promotori della nuova esposizione auspicano di stimolare l’interesse e gli studi. Benché si tratti di una casata rinomata, influente, che giocò un ruolo di primo piano in molte circostanze, non si dispone di studi approfonditi suffragati dalle fonti (salvo alcuni lodevoli contributi, magari dedicati a singoli aspetti). Tuttavia, il ruolo dei dragomanni a Costantinopoli ha interessato la storiografia internazionale, pertanto non deve sorprendere se
questi sono meglio conosciuti e documentati, mentre persistono non poche zone d’ombra sui Tarsia presenti e attivi a Capodistria.

Palazzo Tarsia a Capodistria
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