I Pillepich, esuli da Fiume a Genova e poi in Australia

Sono tanti gli italiani partiti da Fiume, dopo l’occupazione jugoslava del 3 maggio 1945. Sono circa 54 mila i fiumani in fuga, su 60 mila abitanti, stando ai dati ministeriali delle Linee Guida per la didattica della Frontiera Adriatica.

Ecco la storia del parrucchiere Guerrino Pillepich, uno di loro. È un pezzo di vita ricostruita solo in base ai documenti ritrovati nel web, grazie agli Archivi Arolsen (Germania), disponibili da poco tempo. Figlio del fu Antonio e di Argentina Gortan, Guerrino era nato a Fiume il 14 agosto 1914, sotto l’Austria Ungheria. La moglie è Elvira Fiore, nata a Fiume il 18 gennaio 1924, nove giorni prima della annessione ufficiale al Regno d’Italia. Il figlio Raul Pillepich nacque a Fiume il 17 ottobre 1943, sotto il dominio della Zona d’operazioni del Litorale adriatico (Operationszone Adriatisches Küstenland) del Terzo Reich. Nella sua famiglia c’è pure la suocera Giuseppina Chinchella vedova Fiore, nata a Mattuglie, presso Fiume, il giorno 11 novembre 1883.

Il loro esodo è del 1° aprile 1947, stando alla Domanda di assistenza all’International Refugee Organization (IRO) di Genova, che è del 3 gennaio 1950. L’esaminatore Todorovic, dell’Ufficio IRO di Milano, sulla domanda di espatrio del Pillepich nella casella del “Paese di cittadinanza” segna: “Undetermined VG” (Non determinato Venezia Giulia). Nella casella del “Gruppo etnico” l’analista dell’IRO scrive curiosamente: “Croat” (Croato). Guerrino, che parla “italiano e croato” è dichiarato “Within mandate: eligible” (Senza mandato: idoneo). Potrà partire con la famiglia per l’Australia, come da richiesta. Si ricorda che le risposte negative (“ineligible” = non idoneo) erano dovute al fatto di essere “italiano”, quindi non “sotto il mandato dell’IRO”. Forse l’analista gli ha fatto un favore, dato che come precisa il timbro per tale nucleo familiare la situazione è di “care and maintenance legal and political protect” (cura e manutenzione protezione legale e politica).

Dai documenti di Arolsen si sa che Guerrino Pillepich abitava, prima della guerra, in via Canova 16. Fatte le scuole elementari, si era occupato, come parrucchiere, nel negozio di Luigi Bastianutti, in Belvedere n. 309, attività citata pure nel libro di Massimo Superina. Col mese di giugno 1940 è mobilitato militare nel 2° Reggimento di Artiglieria di Pesaro fino all’8 settembre 1943, quando col “si salvi chi può” rientra a Fiume. Riprende il suo lavoro fino al mese di ottobre 1944 da Giovanni Faraguna, che secondo la guida di Superina, ha sede in Calle dei Pipistrelli n. 4. Dal 1944 ai primi di maggio 1945 viene requisito dalla tedesca Organizzazione Todt, poi fino all’esodo (del 1947) ritorna a lavorare dal barbiere e parrucchiere Faraguna, nel centro storico, abitando in passaggio Apollo n. 5. Esule a Genova, risiede in vico de Negri n. 4/9 e lavora presso il parrucchiere Manca e poi Tavella. Guerrino esibisce un passaporto italiano valido per il Sud America. Ha optato per l’Italia il 14 luglio 1948, intendendo emigrare in Australia o Canada, ma non ha ricevuto ancora l’approvazione dell’autorità jugoslava.

Come mai i Pillepich partono da Fiume? Risposta dai documenti di Arolsen: “Because the comunist regime” (a causa del regime comunista). Guerrino non vuol stare: “sotto il terrore del regime comunista, che perseguita i non comunisti a rischio della vita” (Questionnaire, Pillepich Guerrino, 3.1.1950, Arolsen Archives). Il 12 luglio 1950, in conclusione, partirono Guerrino, la moglie Elvira e il figlio Raul per l’Australia, “via Germany”. Probabilmente da Bremerhaven, vicino ad Amburgo.

Gli Archivi di Arolsen – Pure in questo caso, come in molti altri, si è trovato nell’Archivio di Bad Arolsen (Germania) un documento dell’Associazione Nazionale per la Venezia Giulia e Zara (ANVGZ), Comitato Provinciale di Genova, datato al 24 ottobre 1949. È la Domanda di assistenza IRO dei Pillepich. È da precisare che gli Archivi Arolsen sono un Centro internazionale di documentazione sulla persecuzione nazista. Costituiscono l’archivio più completo al mondo riguardo alle vittime e i sopravvissuti del nazionalsocialismo. Lì sono confluiti, inoltre, certi documenti sui movimenti dei rifugiati nel dopoguerra. Da tener presente è che l’ANVGZ, attiva dal 1945, è la sigla della denominazione originaria dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), costituitasi tra il 1947 e il 1948. È successo, quindi, che determinati Campi di concentramento nel dopoguerra siano stati utilizzati per accogliere rifugiati, sfollati, apolidi e optanti per l’Italia provenienti dall’Istria, Fiume e Dalmazia, terre italiane appena annesse dalla Jugoslavia, secondo il trattato di pace del 10 febbraio 1947. Sono i Campi della International Refugee Organization (IRO) e sono utilizzati per il disbrigo delle pratiche concernenti l’emigrazione, solitamente Oltre oceano.

C’erano Campi IRO a Trieste, a Carinaro (CE), a Trani (BA), a Pagani (SA), a Bagnoli, di Napoli, a Palese (BA) e in altre parti d’Italia. Ce n’erano anche in certi paesi d’Europa, come a Bremerhaven, Aurich e a Berlino (Germania), come hanno raccontato i Salucci Bazzara, di Parenzo, passando dall’Istria all’Australia, con incubi tremendi sulle eliminazioni nelle foibe e il lavoro di esumazione del maresciallo dei pompieri di Pola, Arnaldo Harzarich (Vedi: E. Varutti, Vines. Mio marito…). L’Organizzazione Internazionale per i Rifugiati (IRO) era un’organizzazione intergovernativa fondata, il 20 aprile 1946, per affrontare l’enorme problema dei rifugiati, sorto dalla seconda guerra mondiale. Una commissione preparatoria ha iniziato le operazioni quattordici mesi prima. Nel 1948, il trattato che istituisce l’IRO entrò formalmente in vigore e l’IRO divenne un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, con Uffici, tra le altre, a Milano, Gorizia e Ginevra. L’IRO assunse la maggior parte delle funzioni della precedente Amministrazione delle Nazioni Unite per il soccorso e la riabilitazione. Nel 1952, le operazioni dell’IRO cessarono e fu sostituita dall’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (“United Nations High Commissioner for Refugees – UNHCR”).

Tra i tanti Pillepich che abbandonarono Fiume per i motivi già citati, ci sono alcune donne che transitarono presso il Centro raccolta profughi di Laterina (AR), come emerge dai documenti di quel comune toscano. Esse sono: Pillepich Antonia, Guerrina, Maria e Vilma, con numeri di fascicolo dal 131 al 1.102, che poi si spostarono a Trieste e a Brescia. Certi Pillepich fiumani si fermarono a Udine risultando, nel 1987 e 1988, tra gli aventi diritto al voto delle cariche sociali per il Comitato Esecutivo dell’ANVGD provinciale, come: Casimiro Pillepich e Bianca Pillepich Stagni (Archivio ANVGD Udine). 

Documento su carta intestata dell’ANVGZ di Genova per l’emigrazione di Pillepich Guerrino, 1948. Archivi di Arolsen (Germania)

Bibliografia e cenni archivistici

– Alessandro Agrì, “Lo ‘Stato di Fiume’ e il suo diritto (1918-1924)”, « Historia et Ius », 1 maggio 2021, pp. 1-54.

– Arolsen Archives, Archiv zu den Opfern und Überlebenden des Nationalsozialismus, Bad Arolsen, Deutschland, personen Pillepich Guerrino, geburtsdatum 14.08.1914.

– Ministero dell’Istruzione e del Merito, Linee Guida per la didattica della Frontiera Adriatica: laboratorio di contemporaneità per affrontare le complesse vicende del Confine Orientale, 2022, nel web.

– Massimo Superina, Fiume a lavoro. Industrie, negozi e mestieri tra Ottocento e 1946, formato PDF, 2020.

– E. Varutti, La patria perduta. Vita quotidiana e testimonianze sul Centro raccolta profughi Giuliano Dalmati di Laterina 1946-1963, Aska edizioni, Firenze, 2021. In formato e-book e Kindle dal 2022. Seconda edizione cartacea dal 2023.

Cenni di sitologia

– E. Varutti, Vines. Mio marito con Harzarich in foiba a tirar su italiani uccisi dai titini, on line dal giorno 8 ottobre 2020 su evarutti.wixsite.com

– E. Varutti, Un documento dell’ANVGD di Genova all’Archivio di Arolsen (D). I Sullini via da Fiume, 1948, on line dal 20 marzo 2022 su evarutti.wixsite.com

– E. Varutti, I Pillepich di Fiume, esuli in Friuli e Trentino, col sogno dell’Australia 1950, on line dal 5 novembre 2023 su varutti.wordpress.com

Archivi consultati – Si ringraziano la direzione e gli operatori degli archivi di Arolsen, oltre a quelli del Comune di Laterina Pergine Valdarno. I materiali di quest’ultimo archivio sono stati raccolti da Claudio Ausilio, dell’ANVGD di Arezzo: – Elenco alfabetico profughi giuliani, Archivio del Comune di Laterina, 1949-1961. Altre consultazioni: – Soci aventi diritto al voto 1987 e 1988, ms, pp. 17, b D, Cariche sociali e verbali, Archivio dell’ANVGD di Udine.

Progetto di Elio Varutti, coordinatore del Gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking a cura Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Sergio Satti e Daniela Conighi (ANVGD Udine), Claudio Ausilio (ANVGD Arezzo), Marco Birin e i professori Enrico Modotti e Paola Quargnolo. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine. Adesioni al progetto: ANVGD di Arezzo e Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine.

Fotografie degli Archivi di Arolsen. Indagini nell’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/ 

Fonte: Elio Varutti – 29/11/2023

 

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