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I bombardamenti di Trieste (Il Piccolo 11 giu)

LETTERE

Il 10 giugno di quest’anno ricorreva il 70 anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia nel conflitto mondiale. Non è certamente una data da festeggiare ma per la nostra città il 10 giugno rappresenta un momento particolare della sua storia che bisogna assolutamente non dimenticare: il 10 giugno 1944 ci fu il primo e più cruento bombardamento alleato della seconda guerra mondiale su Trieste.

Quel bombardamento causò la morte di 463 persone, i feriti furono un migliaio di cui 566 ricoverati negli ospedali, i sinistrati furono 4063. I danni alle abitazioni furono pesanti: 100 case distrutte e 300 gravemente danneggiate. Dopo quattro anni di guerra, iniziò per la città di Trieste un calvario di morte e rovina.

Fu allora che s’infranse il sogno dei triestini, quello che la città di Trieste non sarebbe mai stata bombardata. Era un sabato mattina, una splendida giornata di sole. Gli aerei si fermarono sopra la città e sganciarono il loro carico di morte. Gli obiettivi furono: la Raffineria Aquila, il deposito di oli minerali della Standard di San Sabba, le infrastrutture portuali, gli snodi ferroviari della «Meridinale» e il Porto nuovo.

Non tutte le bombe colpirono l’obiettivo, il tratto della linea ferroviaria della «Meridionale» che passa presso la via S. Marco – via Ponziana non venne centrato e sopra San Giacomo caddero 28 bombe. Lo stesso avvenne per il tratto ferroviario che si snoda nella zona delle Campanelle, dove in Strada di Fiume e alla Maddalena caddero 36 bombe.

Altri probabili obiettivi furono: il palazzo del Tribunale dove si trovava la sede amministrativa della Zona di Operazioni Litorale Adriatico – OZAK (vi caddero 15 bombe che colpirono la via C. Battisti e San Francesco). La zona delle Caserme e la via Rossetti (dove abitava il governatore dell’OZAK Friedrich Rainer) qui furono colpite la chiesa della Madonna delle Grazie ed altre ville poste in via dei Porta; furono poi colpiti il Pastificio Triestino e le case di viale D’Annunzio e di piazza Foraggi. In quella zona caddero 50 bombe forse destinate alle caserme di via Rossetti. Un altro obiettivo sensibile fu la Stazione centrale e il Porto Vecchio (vi caddero 20 bombe).

Durante la seconda guerra mondiale il territorio dell’attuale provincia di Trieste subì una ventina di incursioni aeree.

Nel totale le vittime dei bombardamenti a Trieste furono circa 700, poche se raffrontiamo il solo dato numerico, difatti altre città d’Italia ebbero migliaia di morti.

Il limitato numero di vittime, rispetto alla devastazione della città, lo dobbiamo al fatto che il Comune di Trieste aveva approntato nel sottosuolo della città, oltre alle gallerie viarie Sandrinelli e San Vito, ben 17 ricoveri antiaerei pubblici in galleria che permisero di riparare la maggior parte dei triestini.

Maurizio Radacich

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