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Gruppo su Facebook per riaprire la Risiera (Il Piccolo 30 gen)

Mentre nel Giorno della Memoria l'Europa si fermava per ricordare le vittime della Shoah, un gruppo di 74 persone, per lo più residenti a Trieste, si iscriveva al gruppo "Per chi vorrebbe riaprire la Risiera" formatosi su Facebook.

«Magari riaprirla, ma è sempre meglio farsi giustizia da soli». «Lotta dura contro gli oppressori stranieri». «Quando riaccendiamo i fuochi?» Questo si legge in alcuni dei farneticanti messaggi lasciati sul muro virtuale del social-network.

La Digos di Trieste, con la collaborazione della polizia postale, ora ha aperto un’inchiesta sugli iscritti al gruppo. Domani verrà inviata una segnalazione all'Autorità giudiziaria. L'ipotesi di reato è quella di istigazione all'odio razziale contemplata nella legge 205 del 1993 meglio nota come Legge Mancino, la normativa di riferimento in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Amministratori del gruppo sono tre giovani triestini: l'informatico Davide Benvegnù, Stefano Guastini e una ragazza di 26 anni che sulla rete utilizza il soprannome di Shirley Dixi. Lei stessa, nella sezione riservata alle informazioni personali, oltre a pubblicare delle fotografie che la ritraggono in compagnia di alcuni amici, rivela anche il suo vero cognome: Fideli.

Ed è proprio la ragazza a risultare la fondatrice e l'ispiratrice dell'assurda iniziativa. Ad aderire al gruppo sono soprattutto ragazzi e ragazze, non sempre giovanissimi, e qualche docente. Lo spirito che li anima è quello della riconquista dei diritti dei cittadini italiani.

Tra loro il più attivo, il più esplicito nell'esprimere il suo odio contro gli slavi (intesi come razza) e gli stranieri in generale è Paolo Perez. Nato il 21 febbraio del 1969 a Trieste, proprio nella Giornata della Memoria ha pubblicato su Facebook una foto di Adolf Hitler accompagnata da un'evidente svastica e da un esplicito commento: «Slavo Auschwitz è la tua patria, il forno la tua casa. Contro la razza slava – continua – l'unica soluzione è affidarsi alla scienza: cloniamo Hitler».

L’uomo agli «slavi» giura odio eterno, lanciando loro tutta una serie di invettive irriferibili. Da rilevare che a seguito dei suoi interventi a sfondo razzista, gli è stato vietato di partecipare alle discussioni su diversi blog.

Il gruppo che su Facebook incita alla riapertura della Risiera di San Sabba, a corredo dei commenti pubblica due foto della struttura creata per la pilatura del riso e utilizzata dopo l'8 settembre 1943 dall'occupatore nazista come campo di prigionia destinato in seguito allo smistamento dei deportati diretti in Germania e Polonia, al deposito dei beni razziati e alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, detenuti politici ed ebrei. In un'immagine si vede l'ingresso, nell'altra i resti del forno crematorio.

L'intolleranza e la discriminazione non solo razziale ma anche etnica, religiosa, politica viaggia dunque a spedita velocità sulla rete. Anche per il fatto che la linea di demarcazione tra libertà di pensiero e istigazione all'odio nei confronti del "diverso" è molto sottile.

E anche ai triestini viene riservato un trattamento con i fiocchi: sono 75 le persone che partecipano al gruppo "Odio Trieste e i Triesticoli" formato per esprimere tutto l'odio possibile per quello che viene definito «il popolo bastardo senza identità».

Laura Tonero

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