Mentre nel Giorno della Memoria l'Europa si fermava per ricordare le vittime della Shoah, un gruppo di 74 persone, per lo più residenti a Trieste, si iscriveva al gruppo "Per chi vorrebbe riaprire la Risiera" formatosi su Facebook.
«Magari riaprirla, ma è sempre meglio farsi giustizia da soli». «Lotta dura contro gli oppressori stranieri». «Quando riaccendiamo i fuochi?» Questo si legge in alcuni dei farneticanti messaggi lasciati sul muro virtuale del social-network.
La Digos di Trieste, con la collaborazione della polizia postale, ora ha aperto un’inchiesta sugli iscritti al gruppo. Domani verrà inviata una segnalazione all'Autorità giudiziaria. L'ipotesi di reato è quella di istigazione all'odio razziale contemplata nella legge 205 del 1993 meglio nota come Legge Mancino, la normativa di riferimento in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Amministratori del gruppo sono tre giovani triestini: l'informatico Davide Benvegnù, Stefano Guastini e una ragazza di 26 anni che sulla rete utilizza il soprannome di Shirley Dixi. Lei stessa, nella sezione riservata alle informazioni personali, oltre a pubblicare delle fotografie che la ritraggono in compagnia di alcuni amici, rivela anche il suo vero cognome: Fideli.
Ed è proprio la ragazza a risultare la fondatrice e l'ispiratrice dell'assurda iniziativa. Ad aderire al gruppo sono soprattutto ragazzi e ragazze, non sempre giovanissimi, e qualche docente. Lo spirito che li anima è quello della riconquista dei diritti dei cittadini italiani.
Tra loro il più attivo, il più esplicito nell'esprimere il suo odio contro gli slavi (intesi come razza) e gli stranieri in generale è Paolo Perez. Nato il 21 febbraio del 1969 a Trieste, proprio nella Giornata della Memoria ha pubblicato su Facebook una foto di Adolf Hitler accompagnata da un'evidente svastica e da un esplicito commento: «Slavo Auschwitz è la tua patria, il forno la tua casa. Contro la razza slava – continua – l'unica soluzione è affidarsi alla scienza: cloniamo Hitler».
L’uomo agli «slavi» giura odio eterno, lanciando loro tutta una serie di invettive irriferibili. Da rilevare che a seguito dei suoi interventi a sfondo razzista, gli è stato vietato di partecipare alle discussioni su diversi blog.
Il gruppo che su Facebook incita alla riapertura della Risiera di San Sabba, a corredo dei commenti pubblica due foto della struttura creata per la pilatura del riso e utilizzata dopo l'8 settembre 1943 dall'occupatore nazista come campo di prigionia destinato in seguito allo smistamento dei deportati diretti in Germania e Polonia, al deposito dei beni razziati e alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, detenuti politici ed ebrei. In un'immagine si vede l'ingresso, nell'altra i resti del forno crematorio.
L'intolleranza e la discriminazione non solo razziale ma anche etnica, religiosa, politica viaggia dunque a spedita velocità sulla rete. Anche per il fatto che la linea di demarcazione tra libertà di pensiero e istigazione all'odio nei confronti del "diverso" è molto sottile.
E anche ai triestini viene riservato un trattamento con i fiocchi: sono 75 le persone che partecipano al gruppo "Odio Trieste e i Triesticoli" formato per esprimere tutto l'odio possibile per quello che viene definito «il popolo bastardo senza identità».
Laura Tonero