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Margherita Granbassi diventa scrittrice (Il Piccolo 30 gen)

di FRANCESCO CARDELLA

TRIESTE Margherita Granbassi (figlia di esuli istriani ndr) non finisce di sorprendere. Dopo il debutto come danzatrice in tv in ”Ballando con le stelle”, ecco adesso il debutto come scrittrice. Ed è una Granbassi del tutto inedita quella che che emerge dai capitoli di "Guida al corpo della donna – Dalla A alla Z" (Ed. Giudizio Universale. 160 pag.) libro scritto a quattro mani assieme a Carlo Flamigni, uno dei più noti ginecologi italiani, divulgatore all'Università di Bologna e componente del Comitato nazionale per la Bioetica.

L'opera, che uscirà probabilmente proprio in occasione della "Giornata della Donna" l’8 marzo, ha visto Margherita Granbassi lavorarci su per oltre due mesi, supportata dalla redazione della collana Giudizio Universale e promossa sul campo dallo stesso Carlo Flamigni, curatore e "anima" della guida che vuole raccontare temi e aspetti della variegata sfera femminile.

Mentre il medico si è soffermato prevalentemente su analisi tecniche o scientifiche, la campionessa triestina si è cimentata in uno spettro ampio quanto insolito per una sportiva, ponendo nei suoi capitoli l'accento su vari aspetti della donna: lo status sociale, l’erotismo, i patemi o le rivendicazioni. Capitoli che la schermitrice ha composto sulla scia dei molti viaggi e dei tanti incontri avuti nel corso della sua intensa carriera sportiva, ma in base anche ad alcune personali ricerche. È il caso ad esempio della lettera di San Paolo ai Corinzi citata dalla triestina nell’incipit del capitolo dedicato al velo islamico e al burqa. Una parte del libro tra le più delicate, dove la Granbassi si sofferma su tradizione, società, intimismo e fede: «Sono stata attratta subito dall'idea di questo libro, tanto più che lo sport non doveva rappresentare il tema di base da affrontare – spiega la stessa Margherita, alle prese con gli impegni legati a ”Ballando con le Stelle” – Nel testo si parla effettivamente di tante cose, è proprio una vera guida, complessa e articolata, molto stimolante per me. Per questo ho accettato senza indugi».

Nel capitolo dedicato al velo e al burqa la Granbassi scrive tra l’altro: «La scelta del velo non va tanto compresa (possiamo anche non essere d’accordo) ma rispettata. È una scelta di pudore. Lo svelamento obbligato è una forma di emancipazione forzata che le donne velate di ogni luogo non meritano. Immaginate di togliere il velo a una suora o a una sposa…»

Aggiunge al telefono la Granbassi raccontando del suo debutto come scrittrice: «Il mondo della donna ha tante sfaccettature, poter lavorarci nella giusta maniera e ben guidata da esperti, è stata per me la condizione per filtrare contenuti anche delicati o, ripeto, lontani dal mondo dello sport».

La prima offerta pervenuta a Margherita Granbassi, per il suo debutto nel campo editoriale, aveva in realtà altri contenuti e puntava sulla classica biografia. «Troppo presto», pare abbia replicato la schermitrice triestina.

Tra scenari sportivi, vetrine televisive, impegno sociale, giornalismo e pubblicazioni, i capitoli del racconto sono apparsi ancora confusi. Tappa solo rimandata. Forse dopo le Olimpiadi di Londra nel 2012.

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