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Giovanardi: Unione Istriani arrogante negli atteggiamenti (Il Piccolo 21 mar)

«Ho sempre operato per sostenere le giuste rivendicazioni degli esuli giuliano dalmati e fiumani». Ma «nel momento in cui per merito di tanti le massime istituzioni dello Stato hanno riconosciuto anche per legge gli orrori di cui siete state vittime, la compostezza ha lasciato troppe volte posto ad atteggiamenti di arroganza che non fanno i conti con la complessità della storia del nostro confine orientale».

A scrivere queste parole è Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri. La lettera è rivolta a Lucio Toth, presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia-Anvgd. E nella lettera, dopo avere citato gli «atteggiamenti di arroganza», Giovanardi dice chiaro e tondo a chi si riferisce: «Mi riferisco in particolare all’ultima stravagante iniziativa del presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, che ha chiesto nientemeno che un decreto legge del Governo che impedisca a chiunque di organizzare eventi pubblici dove si neghino l’esodo e le foibe». L’Unione degli istriani con Lacota ha parlato di recente di «negazionismo dilagante sulle foibe» citando una serie di «eventi giustificazionisti» che sarebbero avvenuti in varie regioni italiane «nei soli primi due mesi dell’anno».

Giovanardi è netto: «La conseguenza di tutto questo è che una memoria divenuta finalmente largamente condivisa possa essere nuovamente compromessa, dando spazio a nostalgiche riletture della storia che, negando specularmente ogni responsabilità del nazionalismo e del fascismo in quelle terre, finiscono con il favorire al di là del confine chi cerca alibi per l’orribile pulizia etnica compiuta dal comunismo titino».

Giovanardi sottolinea e contrappone poi nettamente gli «atteggiamenti di arroganza» ad altri comportamenti. Il suo proprio personale impegno a favore degli esuli, scrive infatti il sottosegretario, «che ha radici profonde nel tempo, è stato determinato anche dall’ammirazione per la serietà e la compostezza con la quale gli esuli e le loro associazioni hanno affrontato l’indifferenza o addirittura l’ostruzionismo nei loro confronti». Di qui, al contrario, il comportamento di Lacota e l’«ultima stravagante iniziativa» che Giovanardi stigmatizza.

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