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Fini e beni: importante non vi siano discriminazioni (Voce del Popolo 22 set)

ZAGABRIA – Il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha dichiarato ieri a Zagabria di essere soddisfatto della soluzione in base alla quale gli esuli, a prescindere dalla loro cittadinanza, potranno chiedere la resa dei beni nazionalizzati in Croazia al termine della Seconda guerra mondiale. Nella capitale, Fini si è incontrato con il presidente del Sabor, Luka Bebić. Quest’ultimo, rispondendo alla domanda di un giornalista italiano, ha spiegato che la Corte suprema della Croazia ha confermato che il procedimento per la resa dei beni può venire avviato da tutti coloro che non hanno ricevuto indennizzi ai sensi di qualche accordo precedente, a prescindere se siano cittadini croati o di qualche altro Stato. “Metterei in particolare rilievo l’importanza di quest’ultima frase… a prescindere dalla cittadinanza. È importante che non ci siano differenze e discriminazioni tra i cittadini della Croazia e quelli dell’Unione europea”, ha precisato Fini.

«UNA STORIA DOLOROSA» I due interlocutori hanno definito molto vicini i due Paesi, rilevando che hanno tanti punti in comune. Fini, in questo contesto, ha sottolineato che la storia comune dei popoli italiano e croato è stata alle volte dolorosa e tragica, ma ha aggiunto che oggi esiste una prospettiva congiunta.

”Questa prospettiva è comune ai nostri politici ed è stata confermata nel corso dell’incontro a Trieste tra i presidenti italiano, croato e sloveno”, ha affermato ancora Gianfranco Fini, riferendosi al vertice tra Giorgio Napolitano, Ivo Josipović e Danilo Türk.

Gianfranco Fini ha evidenziato pure che l’Italia desidera che la Croazia entri quanto prima nell’Unione europea. Bebić, da parte sua, lo ha ringraziato per l’appoggio offerto in questo senso al tempo quand’era ministro degli Esteri italiano, nel periodo dell’apertura dei negoziati di adesione tra Zagabria e Bruxelles. “Questo lungo processo di unificazione dell’Europa non si concluderà fino a quando tutti i Balcani non saranno entrati nell’UE. Il primo Paese che ha profuso i maggiori sforzi è stata la Croazia”, ha asserito Gianfranco Fini.

ETNIE, POSITIVO IL DOPPIO VOTO Soffermandosi sulla posizione della minoranza italiana in Croazia, il presidente della Camera ha ricordato che con le recenti modifiche alla Costituzione e alla Legge costituzionale sulle etnie sono stati eliminati “alcuni elementi negativi”, sottolineando l’importanza del fatto che alle minoranze più piccole è stato assicurato il diritto al doppio voto. “L’Italia si impegnerà acciocché questo venga tenuto nella dovuta considerazione nell’ambito delle trattative sul capitolo giustizia”, ha concluso Gianfranco Fini.

GRATITUDINE AL POPOLO ITALIANO Nel corso dell’incontro tra Fini e la premier Jadranka Kosor è stata espressa soddisfazione per lo stato dei rapporti tra i due Paesi ed è stata sottolineata l’esigenza di rafforzare la collaborazione economica. La premier ha ringraziato l’Italia e il popolo italiano per il sostegno offerto al percorso europeo della Croazia, rilevando che questo appoggio è ora particolarmente importante visto che Zagabria sta affrontando la fase finale dei negoziati di adesione. Fini ha rilevato il sostegno della Camera dei deputati all’ingresso della Croazia in Europa che, ha aggiunto, è nell’interesse di tutta l’UE. Gianfanco Fini ha assicurato che il Parlamento italiano sarà tra i primi a ratificare il trattato di adesione tra la Croazia e l’UE. Nel corso del colloquio il presidente della Camera ha sottolineato in particolare gli sforzi di Jadranka Kosor tesi a far sì che la Croazia divenga quanto prima parte integrante della famiglia europea. Inoltre ha evidenziato l’importanza della tutela delle minoranze, ringraziando per quanto fatto nell’ultimo periodo in questo segmento.

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