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Fini alla CNI: l’Italia vi è grata (Voce del Popolo 22 set)

POLA – Soggiorno serale a Pola e alla locale Comunità degli Italiani di Pola, ieri, per l’onorevole Gianfranco Fini, presidente della Camera del Parlamento italiano, accolto da una nutrita rappresentanza delle autorità locali e dai massimi esponenti della Comunità Nazionale Italiana, ai quali si è rivolto con un lungo discorso in cui sono stati toccati argomenti di vitale importanza per la Croazia e per la CNI, come la questione strategica del passaggio da un finanziamento triennale a un finanziamento duraturo, che Fini ha detto pienamente di sostenere.

“Sono davvero lieto e non è una forma di circostanza di essere questa sera qui con voi, vi ringrazio per l’invito e per la bella accoglienza”, è stato il saluto di Fini alla folta platea. “Un ringraziamento, se possibile ancor più sincero, a nome di tutti i deputati della Repubblica italiana, a ognuno di voi, a tutti quanti voi per essere qui stasera e per la testimonianza quotidiana che avete dato e date a dimostrazione di quanto siano profondi i legami che vi uniscono all’Italia, alla Madre patria, come la chiamate. Considero un privilegio, e non è alcun merito, ma soltanto una circostanza mi ha favorito, essere il primo presidente della Camera dei deputati che ufficialmente visita e rende omaggio alla vostra comunità, e personalmente non vi nascondo una certa emozione, in ragione della storia, in ragione di quel che è accaduto, in ragione delle tante incomprensioni, in ragione dei sentimenti, in ragione del dolore ed anche in ragione delle speranze che hanno animato nel corso del passato tante generazioni”.

Fini ha quindi ripercorso i contenuti dei colloqui, che ha definito “fruttuosi”, avuti nel pomeriggio a Zagabria.

I TEMPI SONO CAMBIATI “I tempi sono davvero cambiati. La Croazia è andata avanti, sta andando avanti ed è in corso un grande sforzo corale per centrare l’obiettivo dell’entrata in Europa”. Non si tratta, ha proseguito, dell’ulteriore allargamento dell’UE: questo “è un termine sbagliato, è un termine che non fa i conti con la storia. La Croazia è Europa. Pienamente europea è l’Istria, la Dalmazia; europea perché italiana?, certo. Europea perché ancor prima veneta, ancor prima romana”.

“E certamente se il vostro Paese sta cambiando, sta cambiando in meglio, mi preme sottolinearlo, lo si deve anche a voi. Nei miei colloqui ho colto ancora una volta parole di apprezzamento convinto per il contributo che la Comunità nazionale italiana, l’Unione italiana, assicurano in questo sforzo convinto e comune di adesione all’Unione europea. Da sempre, la Comunità italiana ha svolto un ruolo essenziale nei rapporti tra i nostri due Paesi. Oggi questo ruolo è ancora più importante perché voi siete stati anche nei momenti difficili, portatori degli ideali e dei valori di tolleranza, di dialogo, di multiculuralismo. Valori che sono oggi i valori dell’UE e che in un passato non troppo lontano venivano considerati o disvalori o adirittura nemici in termini ideologici. È certamente vero quello che è stato detto: la storia del secolo scorso è maestra di vita; l’amore per la propria identità, per la propria terra, per la propria patria, è sempre comunque un valore. Sentirsi figli di una nazione è un elemento costitutivo di un’identità”.

UN RUOLO DI PRIMO PIANO “Siete oggi”, ha rilevato Fini rivolgendosi ancora ai connazionali, “in una posizione per molti aspetti privilegiata, nella posizione di operare come avete già fatto, quale volano per lo sviluppo dei rapporti economici e culturali con i Paesi vicini ed in particolar modo con l’Italia,. Soprattutto rivestite un ruolo di primo piano, e non solo qui in Istria, nelle tante città in cui sono presenti le nostre Comunità, per la vostra attiva partecipazione alla vita delle istituzioni, delle amministrazioni locali, dell’economia”.

Fini ha ricordato anche le modifiche alla Legge sulla tutela delle minoranze, con le quali è stato riconosciuto un principio di grande rilievo, “quel cosiddetto doppio voto, che è stato la battaglia delle nostre comunità”. “Sono risultati che voi, Radin, perseguivano da tanti anni, e che sono giunti, io credo non a caso, proprio alla vigilia dell’ingresso della Croazia in Europa”.

COMPOSTA FIEREZZA “Se la lingua italiana, quella che amiamo chiamare l’italianità sono rimaste elementi così radicati e diffusi in queste terre, e prima di tutto in Istria, lo si deve in particolar modo alla vostra presenza, al vostro impegno e alle vostre sofferenze. E credo che sia importante ricordare oggi che il cielo è sereno, coloro che non hanno avuto in sorte di vivere i momenti della serenità. Così come tante volte ho avuto modo di dire ai rappresentanti dei nostri esuli, coloro che se ne andarono con le lacrime, coloro che se andarono con un ricordo indelebile nel cuore, che – da galantuomo – giustizia sarà fatta, credo sia doveroso dire la stessa cosa qui a voi, e ricordare coloro che non hanno avuto modo di vivere il momento della riconciliazione, il momento della ritrovata appartenenza a una medesima comunità”. “La vostra è stata certamente una storia difficile, e di quel che avete fatto con dignità e con composta fierezza, l’Italia vi deve essere grata. Quell’Italia che tante volte non ha capito, quell’Italia che tante volte si è girata dall’altra parte, quell’Italia che nel passato, nel momento in cui lo scontro ideologico era più forte, parteggiava senza partito preso a volte senza conoscere, obnubilata da quella che era la propaganda dall’una e dall’altra parte. Ecco l’Italia vi deve essere grata, proprio per aver difeso un’identità. Le vostre sedi, le vostre realizzazioni, il vostro contributo all’interno delle organizzazioni locali e della vita nelle vostre comunità sono un esempio tangibile e concreto della vostra azione. E credo sia onesto ricordarlo. Il risultato è stato possibile anche grazie al contributo che l’Italia ha cercato di assicurarvi. I governi ed il Parlamento vi hanno sostenuto e continueranno quest’opera. Un sostegno che certamente è anche finanziario, e sono contento che sia tornato dopo la flessione dovuta alla crisi economica globale, ai livelli precedenti. Vi assicuro pubblicamente il personale impegno affinché si passi dal finanziamento triennale ad un finanziamento certamente duraturo con una legge che non sarà oggetto di riconferma ogni qualvolta si faccia una legge finanziaria”.

IL SALE DELLA DEMOCRAZIA All’onorevole Fini ed alla delegazione che lo ha accompagnato saluti di benvenuto sono stati porti dal presidente della Comunità degli Italiani di Pola, Fabrizio Radin, dal presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul e dal presidente dell’UI, Furio Radin. Tremul ha ringraziato per il sostegno della Nazione madre ed auspicato il mantenimento e lo sviluppo della CNI per il tramite di una nuova legge di interesse permanente, rivolta a quello che ha definito “un nuovo umanesimo”. Da rilevare che all’incontro a Pola hanno presenziato, tra gli altri, pure gli ambasciatori d’Italia a Zagabria, Alessandro Pignatti Morano di Custoza e di Croazia a Roma, Tomislav Vidošević, nonché il console generale a Fiume, Fulvio Rustico.

Infine, nel velocissimo passaggio di Fini tra i tanti cronisti presenti, alla domanda se volesse commentare la polemica che si è scatenata alla notizia del suo arrivo a Pola ed in Istria, Fini ha risposto laconicamente: “Le polemiche sono il sale della democrazia. Sa quante polemiche ci sono in Italia!”.

Rosanna Mandossi Benčić

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