ANVGD_cover-post-no-img

Esuli: non è fascista la medaglia a Zara (Slobodna Dalmacija 10 ott)

(traduzione courtesy Mailing List Histria)

Il Sindaco effettivo di Orvieto italiana, Toni Concina, Zaratino di nascita, ed il suo collega, Sindaco del Comune italiano di Zara in Esilio, Franco Luxardo, hanno aperto sabato scorsoad Orvieto il 57° Raduno internazionale dei Dalmati italiani, esuli che alla fine della Seconda Guerra Mondiale lasciarono per sempre il proprio luogo nativo sulla sponda orientale dell’Adriatico.

Oltre ai Dalmati che in questa circostanza sono pervenuti a Orvieto da numerose città italiane, al Raduno si sono trovati anche quelli provenienti da altre parti del globo e pure i rappresentanti delle attuali Comunità Italiane di Zara (Rina Villani), di Spalato ( Mladen Culic Dalbello ) ed inoltre il presidente della Comunità degl’Italiani del Montenegro, Paolo Perugini. Coll’appello nominale dei Consiglieri e dopo l’accertamento del quorum costitutivo, il “ Sindaco di Zara in esilio”, Franco Luxardo, ha dichiarato aperta la seduta del “ Consiglio Comunale di Zara in Esilio”.

Il giorno prima s’era tenuta la seduta del Consiglio Comunale di Orvieto, nel corso della quale il Sindaco, lo Zaratino Concina, aveva informato i Consiglieri della città umbra sul significato ed il carattere simbolico del Raduno dei Dalmati italiani, che egli stava ospitando nella loro città.

L’assegnazione della Medaglia d’Oro.

· Al termine della mia esposizione, tutti i Consiglieri Comunali d’Orvieto si sono alzati in piedi, accompagnando con un fragoroso battito di mani il mio intervento. Accade raramente che la Sinistra e la Destra d’Orvieto applaudano in modo così singolare –

ha riferito l’attuale cittadino di Orvieto, il quale lasciò, decenne, la natia Zara con la sua famiglia,  nel 1944.

“Il Sindaco Zaratino” Franco Luxardo ha preannunciato nuove iniziative volte a ottenere il completamento del procedimento di conferimento della Medaglia d’Oro all’Amministrazione Civile cittadina del 1943/44, procedimento che s’interruppe nel 2002 a seguito d’aspre reazioni del Governo Croato che nell’atto intravvide  “ un riconoscimento a Zara fascista”.

A Orvieto è stato sottolineato, una volta di più, che non si tratta affatto di premio da corrispondere a certo regime o certa ideologia, ma di riconoscimento da attestare agli abitanti di città che fu bombardata radicalmente, senza motivo, ed etnicamente purgata dagl’Italiani. Il noto storico Paolo Simoncelli ha scritto un libro sull’incomprensibile destino della Medaglia d’Oro a Zara, la prima edizione del quale è andata letteralmente a ruba.

Una copia del libro, immediatamente dopo la pubblicazione, s’è trovata sul tavolo del Presidente Napolitano, altre copie abbiamo inoltrato a tutte le personalità di rilievo ed ai diplomatici che, in questa parte d’Europa, s’interessano della questione. Il nostro ministro Frattini ci ha promesso che il problema della Medaglia d’Oro sarebbe stato posto, nuovamente, all’ordine del giorno dei negoziati italo-croati e speriamo che non passino altri otto anni perché si concluda l’iter – ha detto Luxardo durante la seduta del “Consiglio Comunale”.

Senol Selimovic

Un dono degl’Italiani di Spalato.

Il Presidente della Comunità degl’Italiani di Spalato, Mladen Culic Dalbello, ha donato al Sindaco d’Orvieto, Toni Concina, in nome degl’Italiani di Spalato, un ritratto di Giacomo de Concina, che nel 1806 scrisse il libro “Lettere dalla Dalmazia litorale”. Questo scrittore-viaggiatore degli inizi del 19° secolo ha legami parentali lontani coll’odierno Sindaco d’Orvieto.

Toponimi senza la variante slava.

Al Raduno è stata rappresentata un’iniziativa legislativa in corso nel Parlamento Italiano, stando alla quale i toponimi della sponda orientale dell’Adriatico non dovrebbero essere indicati pubblicamente, in futuro, secondo la variante slava. Ad esempio, Rijeka al posto di Fiume, Dubrovnik al posto di Ragusa e similmente.

Il fine del progetto legislativo, è stato rimarcato, è quello di porre in rilievo che la toponomastica in parola fa parte della storia nazionale italiana. Sarebbe consentita l’indicazione dei nomi delle città e delle località anche in altre lingue, ma obbligatoria sarebbe la citazione della toponomastica in lingua italiana.

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.