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Croazia si arrende all’UE: sì ad arresto criminali guerra – 25set13

La Croazia si è arresa alle pressioni della Commissione europea e cambierà “al più presto e senza condizioni” la legge che limitava l’applicazione del mandato d’arresto europeo, rendendo estradabili tutti i criminali di guerra e “gli assassini politici” anche per atti commessi prima del 7 agosto 2002.

L’intesa e’ stata annunciata dal ministro della Giustizia, Orsat Miljenic, e dalla Commissaria Viviane Reding dopo un incontro a Bruxelles. La Croazia, ha detto il ministro, “compirà tutti i passi necessari per allineare prontamente e incondizionatamente l’atto sulla cooperazione giudiziaria” e “osserverà pienamente” le norme del mandato d’arresto europeo, “rimuovendo tutte le limitazioni alla sua applicazione ai crimini commessi prima del 7 agosto 2002”.

L’emendamento alla legge che era stata approvata nel giugno scorso, tre giorni prima dell’accesso ufficiale della Croazia nella Ue, e che aveva indotto la Commissione europea a lanciare una procedura di sanzioni, “dovrebbe entrare in vigore il prima possibile e comunque entro il primo gennaio 2014 al più tardi”, ha precisato Miljenic, aggiungendo che “saranno quindi onorate tutte le richieste fatte sulla base del mandato d’arresto europeo”.

Reding ha precisato che la Commissione vigilerà ma che è pronta a interrompere la procedura sanzionatoria non appena sarà stato verificato che Zagabria avrà mantenuto quanto promesso. Il ministro croato ha assicurato che il suo paese intende affrontare le questioni riguardanti “tutti gli assassini politici, inclusi quelli comunisti” mentre Reding ha sottolineato che il cambio della Costituzione allo studio “non ha nulla a che vedere con la questione dell’allineamento della legge del paese” al mandato d’arresto europeo.

La modifica della legge che avrebbe protetto i criminali di guerra e politici, avrebbe evitato in particolare l’estradizione chiesta dalla Germania di Josip Perkovic, il capo dell’intelligence di Zagabria già dal periodo comunista in poi, accusato di essere il mandante dell’assassinio del dissidente Stjepan Dzurekovic commesso in Baviera nel 1993.

(fonte www.ansa.it 25 settembre 2013)

 

 

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