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A Trieste vertice italo-tedesco e G8 Esteri (Il Piccolo 09 lug)

di MAURO MANZIN

TRIESTE Hokkaido chiama Trieste. Dal summit del G8 conclusosi ieri nella località giapponese di Toyako è giunta una sorta di consacrazione di centro diplomatico internazionale proprio per Trieste che si appresta ad ospitare il 18 novembre prossimo il vertice italo-tedesco cui parteciperanno il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il cancelliere, signora Angela Merkel. Ma non sarà solo un incontro al vertice visto che al seguito dei due capi di governo ci saranno i ministri degli Esteri, Franco Frattini e Frank-Walter Steinmeier, quelli della Difesa, Ignazio La Russa e Franz Josef Jung, quelli dei Trasporti Altero Matteoli e Wolfgang Tiefensee e, forse, quelli dell’economia Giulio Tremonti e Michael Glos.
Ma non basta. Questa volta da Gerusalemmme proprio il ministro degli Esteri Frattini, da noi contattato, annuncia che sempre Trieste ospiterà nel giugno 2009 la riunione del G8 dei capi delle diplomazie dei Grandi in preparazione del summit dei capi di Stato e di governo che avrà luogo a luglio all’isola della Maddalena.

L’incontro bilaterale italo-tedesco ricade in una sorta di appuntamento semestrale che i più importanti Stati dell’Unione europea si danno nel corso dell’anno. Già l’8 marzo del 2002 proprio Berlusconi incontrò sempre a Trieste l’allora cancelliere Gerhard Schröder. La ripetizione della scelta non è affatto casuale, spiegano fonti diplomatiche vicine a palazzo Chigi. Innanzitutto per la posizione baricentrica assunta da Trieste nella nuova geopolitica dell’Europa a Ventisette e poi, sfugge l’indiscrezione, perché il Cavaliere ama molto Trieste e si è sempre trovato molto bene anche in altri vertici internazionali svoltisi nel capoluogo giuliano (leggi vertice Ince e Iniziativa adriatico-ionica).

Difficile prevedere fin da ora quale sarà l’agenda dei colloqui, ma alcuni punti fermi sono già ben evidenti. Innanzitutto si discuterà in chiave europea della situazione dei Balcani centro-orientali con la fase di allargamento dell’Ue alla Croazia e alla Serbia, due mercati cui sia Roma che Berlino guardano con molto interesse, vuoi per le infrastrutture che per l’energia e le telecomunicazioni. Senza dimenticare il problema del Kosovo dove sono a tutt’oggi impegnati sia i soldati del contingente italiano che quello tedesco. E dove, almeno per ora, stenta a decollare la missione «Eulex» prevista proprio dall’Europa per aiutare Pristina a darsi istituzioni stabili, democratiche con delle forze di sicurezza autonome.

C’è poi la vicina Slovenia dove gli interessi tedeschi e italiani non sono proprio coincidenti. La «Deutsche Bahn» sta da tempo lavorando all’acquisizione di «Luka Koper», della società di trasporti e logistica «Intereuropa» in cambio di un congruo investimento nel rinnovo delle infrastrutture su rotaia (leggi anche Corridoio 5 sulla tratta Capodistria-Divaccia e verso il confine magiaro). L’Italia sembra titubante sul fare «sistema» con la portualità slovena, ma guarda invece con molto interesse ai programmi nucleari di sviluppo che Lubiana ha in serbo (vedi raddoppio della centrale di Krsko). Insomma, quell’asse Lubiana-Berlino-Roma che aveva fatto capolino nel corso della presidenza di turno dell’Ue della Slovenia potrebbe diventare un «sentiero» da esplorare con maggiore attenzione, non fosse altro per le occasioni di investimento che potrebbero derivarne alla principali società tedesche ma anche italiane. E Trieste potrebbe essere il trampolino di lancio ideale.

La decisione di tenere a Trieste il vertice italo-tedesco il premier Berlusconi, come detto, lo ha comunicato alla signora Merkel durante un incontro in un intervallo dei lavori del G8 di Hokkaido. Simpatico il siparietto che ha preceduto l’invito accolto, peraltro con simpatica curiosità dalla Merkel, compiaciuta, dicono alcune fonti, del sito triestino così diverso da quelli istituzionali delle grandi capitali nazionali. Berlusconi, appena incontrata la Merkel, le ha regalato un grande contenitore quadrato, impacchettato con un nastro tricolore. «C'è del salame italiano», ha spiegato il premier al cancelliere tedesco che ha manifestato una certa sorpresa. «Mi dispiace, non ho nulla per te», ha replicato Merkel, provocando una risata tra i presenti. «Ho solo buone parole e un bacio», salutandolo appunto con un bacio sulla guancia.

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