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27 ott – Pasquinelli a Torino: una donna a due voci

Parigi 10 febbraio 1947: l'Italia subisce le conseguenze dei suoi sbagli in un modo che oltrepassa ogni più funesta previsione punitiva. A Pola, quella stessa mattina, l'insegnante Maria Pasquinelli, dannava la sua vita e la sua anima per gridare al mondo la disperazione di un popolo per l'ingiustizia subita: sparò tre colpi di pistola al generale inglese Robert W. De Winton, uccidendolo. Quell'uomo la cui colpa, agli occhi della sua assassina, non era individuale ma derivava dall'essere il rappresentante dei "Quattro Grandi" che così pesantemente avevano infierito sul destino di un intero popolo autoctono. Una vicenda remota, ignota ai più, trattata nel libro intervista “La giustizia secondo Maria” della giornalista, nata in Istria, Rosanna Turcinovich Giuricin.

Il primo esclusivo documentato testo che ci restituisce la storia di Maria Pasquinelli dal quale sono stati estrapolati alcuni brani presentati dalla stessa autrice e dalla giornalista triestina Rossana Poletti, per la prima volta in forma di lettura scenica a due voci, a Torino nella serata di giovedì 22 ottobre presso la Sala della Biblioteca della Fondazione Amendola. La serata storico letteraria, a cura dell'Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi e dell'Associazione Istriani Fiumani e Dalmati del Piemonte, è stata occasione d'incontro, di confronto e di riflessione per il numeroso e variegato pubblico presente in sala posto di fronte ad un fatto della storiografia misconosciuto ai più ed alla forte personalità della donna che ancora ai nostri giorni all'età di 97 anni è consapevole di avere su di se un peso insostenibile.

La formula della lettura alternata, indovinata e vincente, corredata dalle immagini dell'incontro tra la Pasquinelli e la Turcinovich, ha suscitato un notevole interesse colmando, ad una parte del pubblico presente, molte lacune sulla figura di Maria Pasquinelli, per l'altra ha contribuito a focalizzare le drammatiche vicende storiche di una regione abbandonata alla cecità degli eventi ed alla condizione generale e personale di quelle 350.000 vite dimezzate dal trauma dell'esodo forzato. I brani scelti hanno dato vita ad una coinvolgente testimonianza storica e letteraria di forte intensità ed impatto emotivo facendo rivivere e ripercorrere in una serata la vicenda personale ed il contesto storico nella quale questa si inserisce. I dialoghi ed il cenno al percorso giudiziario della Pasquinelli, hanno donato un senso umano a quanto ancora oggi a molti appare disumano ed insensato.

Cristina Chenda su www.arcipelagoadriatico.it

 

 

(Rossana Poletti e Rosanna Turcinovich Giuricin durante la lettura – foto CDM)

 

 

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(uno scorcio del numeroso pubblico presente alla serata – foto CDM)

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