IL COSTOSO E INUTILE PARLAMENTO DI STRASBURGO
APRE ALLA CROAZIA SENZA CONDIZIONI.
CHI PAGHERÀ IL DEBITO
PER I BENI DEGLI ESULI GIULIANO-DALMATI ?
Comunicato stampa dell’Esecutivo Nazionale ANVGD
Che il pletorico Parlamento di Strasburgo – che ci accingiamo a rieleggere con la consueta fanfara retorica – abbia più tempo per occuparsi della lunghezza dei cetrioli e delle banane che di cose serie è noto ai milioni di europei che vi mandano i loro rappresentanti a costi enormi, che meriterebbero altre destinazioni in tempo di crisi.
Ma la cosa peggiore è quando Strasburgo si occupa di cose serie. È allora che il suo ruolo da inutile diventa anche dannoso.
Come tante altre volte è stata tribuna di attacchi faziosi e intolleranti – tipici di chi non ha niente di serio da decidere – contro qualche paese dell’Unione o contro il facile bersaglio dello Stato d’Israele, anche questa settimana il Parlamento europeo ha voluto dire la sua aprendo la strada all’entrata della Croazia senza condizioni.
Così facendo ha scavalcato, con scorrettezza istituzionale e irresponsabilità politica, gli organi competenti a decidere i modi, i tempi e le condizioni dell’adesione di nuovi membri, mandando in fumo anni di negoziati diplomatici e complicando la posizione della Croazia anziché agevolarla.
L’autorevolezza della delibera di Strasburgo è assai scarsa, come la sua valenza diplomatica.
Per gli Esuli giuliano-dalmati è un ennesimo schiaffo alle loro legittime richieste che l’entrata della Croazia sia condizionata alla risoluzione del negoziato sui beni incamerati a vario titolo dal cessato regime di Tito ai cittadini italiani che hanno abbandonato la loro terra per restare tali. La Croazia li restituisce a tutti, ma non agli Esuli dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia.
Ma la giustizia non è il piatto forte dell’assemblea di Strasburgo!
23 marzo 2009
L’Esecutivo dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
(un momento dei lavori nell'Aula di Strasburgo)
