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23 ago – Giovanardi: è l’italia che deve risarcire gli Esuli

di PIER PAOLO GAROFALO su Il Piccolo del 22 agosto 2010

«Ma cosa vogliamo chiedere a Paesi stranieri se neppure tra noi italiani riusciamo a risolvere definitivamente la questione? Certo quello di Zagabria è un segnale positivo ma, posto che per commentare è necessario conoscere la sentenza nei dettagli, bisogna subito specificare che il recente intervento della Corte suprema croata riguarda una minoranza di situazioni, quelle che non sono regolate dai Trattati di pace e dagli accordi sui beni abbandonati». Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi è da sempre attento alle vicende e alle problematiche degli esuli e degli italiani che vivono Oltreconfine e riguardo la sentenza di Zagabria che faciliterebbe l’accesso ai beni nazionalizzati dal regime titino o al risercimento ribalta i termini del problema.

«Non creiamo false illusioni – esordisce l’esponente del governo – in migliaia di persone coinvolte in casi diversi da quelli trattati dai supremi giudici croati. Detto questo, la sentenza è importante poiché almeno fissa un principio di parità di trattamento tra chi ha subito un’espropriazione a prescindere dalla sua nazionalità. Purtroppo però, dopo 65 anni, il problema rimane aperto».

Il sottosegretario questa volta però si riferisce addirittura ai propri colleghi dell’esecutivo. «Sono molto irritato – spiega -: da tempo ho inviato due lettere, alla Presidenza del Consiglio e al ministro dell’Economia, perchè all’inizio della legislatura, due anni fa, ho sollecittao l’avvio di un iter che portasse l’Italia ad assolvere a un preciso obbligo dello Stato nei confronti degli esuli, quello di portare a termine le liquidaizoni per i beni abbandonati come stabilito da una legge del 2001». Secondo Giovanardi l’impegno era di «fare sedere a un tavolo comune il Ministero dell’economia e le rappresentanze degli esuli per un confronto, per tentare di stabilire, posto che la questione è davvero complessa, carte alla mano quali valori, con quali leggi e con quali modalità ”cosa rimane da dare” a chi ha perduto beni immobili a causa in seguito alla Seconda guerra mondiale». Posto che «è la storia a chiudere i conti», per il senatore modenese c’è da tenere presente anche la rivalutazione monetaria rispetto agli Anni cinquanta e agli ultimi acconti distribuiti dal governo italiano agli aventi diritto. «Dopo ben due anni di governo – sbotta Giovanardi – il ministro Tremonti non si è ancora presentato a questo tavolo. Bene inteso, non per pagare, procedura che nell’attuale congiuntura negativa sarebbe anche comprensibile magari rinviare, ma neppure per stabilire nettamente i contorni della vicenda».

Vi è poi la questione dei soldi, 110 milioni di euro, che Slovenia e Croazia devono a titolo di eredi del debito contratto verso l’Italia dall’ex Jugoslavia, con Lubiana che ha già reso disponibili a Roma i suoi 30 milioni mentre Zagabria ancora tergiversa.

«È difficile fare la voce grossa – ironizza il sottosegretario – con gli altri mentre non riuscimano a metterci d’accordo tra di noi. Il governo deve distribuire tali fondi, deve dare il saldo dopo avere distribuito negli anni acconti d’indennizzo per 12mila casi di nazionalizzazioni ed espropri. Purtroppo poi ci sono altre situazioni che rientrano in casistiche che necssitano di sentenze di tribunali. ecco in questo senso il recente verdetto di zagabria è incoraggiante ma sta a noi incalzare l’interlocutore».

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