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20 dic – Mario Andretti: dagli USA il suo bilancio 2009

Nazareth (Pennsylvania). Ammantata di neve, la villa del "Sindaco del Libero Comune  di Montona in Esilio", Comm. Mario Andretti, appare come una cartolina attraverso un magico globo di cristallo. L´ex campione di F.1 che il 28 febbraio compira´ 70  anni, trascorre qui i giorni, le ore libere dalle sue molteplici attività con la consorte DeeAnn e una mezza dozzina di macchine veloci, e la  magnifica Corvette ZR1. Una vita, una carriera impareggiabile, ricca di episodi uno più avvincente dell´altro.

Mario ha trascorso il 2009 tra un pit  e l´altro della Indycar, a fianco del figlio Michael, ex pilota, patron del team "Andretti/Green" divenuto recentemente "Andretti Autosport", nonche´ al nipote Marco, che guida una vettura di Michael.

Con un italiano perfetto (accento istriano), è pronto a rispondere….

Come ti è sembrato il campionato IRL 2009?

“Quando un campionato arriva si decide  all´ultima tappa significa che il torneo e´ stato combattuto. Per me, e´ stata una delusione per la prestazione della squadra di Michael, che quest´anno marciava nell´abulia più totale , in  confusione e con  gli assetti da dilettanti,cosa non bella da vedersi"

Il 2010 sarà l´anno del "nuovo" team Andretti Autosport?

"Lo spero e me lo auguro,  non si dovranno ripetere gli errori compiuti con i suoi due soci (Green) i quali erano preoccupati piu´ dalla  la finanza che dai problemi tecnici. Michael ha preso tutto sulle sue spalle e le decisioni che prendera´ saranno ponderate e concentrate  sulle corse soltanto. Io daro´ il mio apporto piu´ psicologico che altro e appoggio morale per Marco (il nipote, nella foto qui sotto con il nonno Mario) del quale sono  un super fan"

Marco sogna ancora la F.1?

"Il ragazzo certamente ancora il…sogno  della F.1. Mi piacerebbe poter assistere a qualche test, specialmente ora che la "corrente" è favorevole ai giovani piloti americani e voglio sperare che quanto prima giunga la volta di Marco . Secondo me, Marco, qui in America  perde soltanto tempo…"

E tu hai sempre nostalgia della F.1?

"Sempre, come si può dimenticare un amore che ti ha retto in vita per  anni? La segui, l´ami, non la dimentichi"

E quel famoso "Piedone" ti solletica ancora?

(ricca risata) "Si, il "Piedone"… non riesco a trovare un freno capace di arrestarlo…."

Il ricordo piu´ bello della tua carriera?

"Senza dubbio vincere il mondiale che vale una vita"

La velocità è il pericolo n°1…nelle corse?

(altra risata).."Mah, la velocità fa parte delle corse, in generale, c´è un pericolo nelle corse, ma è quello che eccita il nostro sport. Comunque oggi si guarda di più alla sicurezza.Il pericolo della velocita  è sempre esistito e esisterà, altrimenti addio interesse"

Il ritorno di Michael Schumaker…che ne pensi?

"Se Michael ritorna veramente, sarà una cosa spettacolare. Son sicuro che tutti i tifosi del mondo lo aspetteranno a braccia aperte"

Mario, come ti tieni in forma?

"Non partecipo a gare, ma entro spessissimo in piste a bordo di diverse macchine e non guido se non mi sento proprio in forma. Fisicamente (tocco ferro !) mi sento abbastanza bene. Pratico il tennis, lo sci acquatico, insomma tutti gli esercizi che ho fatto, nel passato"

Rifaresti tutto quello che hai fatto?

"Assolutamente, e lo rifarei un pò meglio"

Ti senti piu´ sicuro sul jet,che usi per i tuoi viaggi, o su un bolide di F.1?

"Senza dubbio su una vettura F.1, naturalmente se la guido io…!"

Jarno Trulli ha provato una macchina di Michael Waltrip e gradirebbe guidare una macchina stock. Il tuo parere  parere?

"Mah, a sentire Pablo Montoja, si diverte a correre negli ovali, ma ad essere onesti, quelle vetture le possono guidare anche gli anziani di… 70 anni. Comunque Trulli ha ancora tempo per pensarci"

Dopo Mario Andretti, chi è stato il "più grande" campione degli ultimi 30 anni?

"E´ una domanda difficile. Esito sempre ad esprimermi. Temo di lasciar fuori qualcuno che merita. Ma ce ne sono tanti"

Come vorresti essere ricordato?

"Come un "lavoratore" che ha dato il cento per cento e che ha ricevuto tutte le soddisfazioni immaginabili dall’automobilismo, il mio primo e vero amore"

(Lino Manocchia su www.corsanews.it)

 

 

 

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