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13 ott – Vicepremier serbo critica polizia italiana

Il ministro dell'interno e vicepremier serbo, Ivica Dacic, ha detto oggi che i preparativi per la partita Serbia-Italia di Genova non stati fatti bene, e che un gruppo non eccessivamente numeroso di tifosi è riuscito a far sospendere l'incontro. Parlando a Belgrado, Dacic ha osservato che l'intervento della polizia italiana avrebbe potuto essere molto più efficace, e che non si doveva permettere l'ingresso allo stadio a tifosi in possesso di oggetti vari, cosa questa che a Belgrado non sarebbe mai avvenuta.

"La polizia italiana, prima dell'incontro, non si è rivolta in nessun modo per chiedere aiuto, e neanche la Federcalcio serba non ha chiesto alcuna assistenza della polizia serba", ha detto Dacic, citato dall'agenzia Tanjug. La polizia serba – ha aggiunto il ministro dell'interno – non può mantenere l'ordine pubblico in Italia. A suo avviso, se a Genova fosse andato qualche poliziotto serbo, si sarebbe potuto istituire una sorta di collegamento con la polizia italiana da una parte e con la Federcalcio serba dall'altra, in modo da controllare meglio la situazione nello stadio. Alla domanda se la polizia serba intenda adottare misure energiche contro gli arrestati a Genova, Dacic ha detto che cinque tifosi sono stati arrestati e che altri sono stati fermati. "Noi dovremo prima vedere come tale vicenda si concluderà in Italia, e per quali reati i responsabili saranno processati. Successivamente vedremo se ci saranno i presupposti legali per processarli in Serbia", ha detto il ministro aggiungendo che la polizia ha l'elenco di tutti coloro che hanno acquistato il biglietto allo stadio. In futuro, ha concluso il ministro dell'interno, bisognerà preparare con più attenzione incontri di calcio di questo tipo. Tali gruppi violenti, ha osservato, vengono usati per diversi obiettivi sia interni ai club, sia di interessi mafiosi e politici.

AMB.A ROMA: SCUSE A ITALIA,CI VERGOGNIAMO – "Questi teppisti non rappresentano i sentimenti nel comportamento del popolo serbo": "ci vergogniamo e ci scusiamo". E' quanto ha detto l'ambasciatore serbo a Roma, la signora Sanda Raskovic-Ivic, parlando con i giornalisti a margine di un convegno a Belgrado, commentando i disordini di ieri a Genova che hanno portato alla sospensione della partita Italia-Serbia.
L' Italia – ha ricordato – e', con il ministro degli esteri, Franco Frattini, impegnata per l'integrazione europea del paese. ''Siamo sicuri che Roma sara' tra i primi a promuovere la nostra candidatura nella prossimo consiglio europeo del 25 ottobre'', ha aggiunto a margine di un convegno – 'Verso l'Unione Europea, Italia-Serbia una partnertship strategica' – nella capitale serba cui partecipa anche il sottosegretario agli esteri italiano, Alfredo Mantica. ''Qui ci sono molte aziende italiane, da anni presenti nel nostro paese e nessuna ha mai subito violenze o problemi'', ha poi tenuto a precisare il vicepremier. ''L'estrema destra serba starebbe tentando, anche secondo le nostre informazioni di intelligence, di ostacolare il nostro processo di avvicinamento all'Europa'', ha aggiunto riferendosi anche gli episodi verificatisi a Belgrado domenica scorsa durante il Gay Pride.

FRATTINI, AVUTO SCUSE FORMALI DA GOVERNO – "Ho appena sentito il ministro degli esteri serbo Jeremic che mi ha presentato le scuse formali a nome del Governo serbo". E' quanto ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini interpellato sulle vicende di ieri a Genova che hanno portato alla sospensione della partita Italia-Serbia. Il collega di Belgrado mi ha rassicurato sull'impegno a "intensificare le ricerche dei responsabili e catturare i criminali che riceveranno punizioni esemplari".

(ANSA)

 

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