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12 feb – Contestato il Museo dell’Esodo a Trieste

Non si è fatta attendere la reazione dell'onorevole Furio Radin, presidente dell'Unione italiana all'editoriale apparso l'altro ieri sul quotidiano «Glas Istre» relativo al Museo dell'Esodo a Trieste.

Nel pezzo,intitolato «Il Museo di una civiltà inesistente» agli Istriani viene rinfacciato di recitare la parte delle eterne vittime e l'Unione italiana bacchettata per aver supportato con 150.000 euro la costruzione del museo stesso, invece di devolvere tali mezzi a favore delle scuole o delle Comunità degli italiani.

Pur essendo l'argomento di discussione relativo a un altro giornale, appare opportuno riportarlo nei termini essenziali e arricchire così il confronto di opinioni e valutazioni sul significato del Giorno del Ricordo.

«Considero superficiale la polemica su questa data, sulle foibe e sul Museo triestino dell' esodo», esordisce Radin.

«Ovviamente sarei sarei – prosegue il presidente dell’Unione italiana – qualora esistesse un museo unico nel quale ognuno potrebbe trovare una parte della sua storia. Tenuto conto che ciò non è possibile, allora invito a rispettare il diritto di tutti a ricordare e piangere sulla memoria delle proprie vittime, a celebrare i propri anniversari e ricordi senza equipararli e confrontarli».

«In molti – aggiunge – come me, croati, italiani e altri in Istria e a Fiume, rispettano le proprie vittime che per definizione sono innocenti, ne parlano con gli altri,ascoltano i pareri altrui e non rigettano nulla della nostra storia».

«Questa – precisa Radin – non è una debolezza, come invece si sostiene nell'editoriale del Glas Istre, ma rappresenta la forza della nostra cultura della tolleranza. Tenuto conto che la cultura e la civiltà in senso antropologico sono quasi sinonimi, questa nostra vocazione al dialogo e alla tolleranza ci rende civilizzati».

«Un tanto sulle foibe e sui musei e soprattutto sulla civiltà in Istria – spiega ancora – che viene contestata. Infine, voglio dire che il sostegno dell'Unione italiana alla realizzazione del museo è un gesto umano e nobile in quanto l' esodo ha toccato tutte le nostre famiglie».

«Inoltre sono convinto che la maggioranza degli Istriani lo consideri una perdita del proprio essere. Ovviamente – conclude Radin – non mi attendo che proprio tutti oggidì in Istria condividano la nostra opinione, però prego che venga rispettata».

(fonte Il Piccolo)

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