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Zagabria: invariati i fondi per le minoranze (Voce del Popolo 24 ott)

ZAGABRIA – Il Consiglio nazionale delle minoranze chiederà che nel Bilancio per il 2010 siano assicurati 43,2 milioni di kune per le necessità delle 22 etnie che vivono in Croazia. La cifra corrisponde circa a quella prevista per quest'anno, mentre ogni altra proposta inferiore non sarà presa in considerazione. Il presidente del Consiglio delle minoranze nazionali, Aleksandar Tolnauer, nella sessione di ieri ha evidenziato che dei previsti 45,3 milioni per le etnie, dopo tre manovre finanziarie, sono rimasti quest'anno 43,5 milioni. “Non ci fingiamo né ciechi né sordi di fronte ai problemi che attualmente affliggono l'economia; non chiediamo un aumento delle dotazioni, vogliamo solamente conservare i livelli attuali per poter mantenere un minimo di autonomia culturale. Se questo minimo non sarà mantenuto, i rappresentanti delle etnie al Sabor si asterranno dal votare il Bilancio”, ha dichiarato Tolnauer, specificando che il denaro viene speso per finanziare programmi culturali, editoriali, amatoriali delle singole etnie, come pure per realizzare i programmi comuni organizzati dal Consiglio stesso.

Approvati i criteri per il riparto dei mezzi

Alla sessione di ieri sono stati approvati all'unanimità i criteri per stabilire il supporto finanziario ai programmi delle associazioni e delle istituzioni delle minoranze nazionali, i quali serviranno a rendere più semplice la stesura delle richieste di finanziamento. In questa maniera, potranno accedere ai supporti finanziari le associazioni o istituzioni delle minoranze nazionali registrate in Croazia e che operano da almeno 24 mesi e contano almeno 20 appartenenti a una determinata etnia, dichiarati tali. “La maggior parte delle minoranze nazionali in Croazia sono raggruppate in associazioni, perciò i finanziamenti avvengono per loro tramite”, ha spiegato Tolnauer, reagendo alle proposte di finanziare le comunità minoritarie e non le associazioni. Le uniche comuinità nazionali organizzate diversamente sono quelle turca, romena e valacca.

Radin: il primo obiettivo è l'autonomia culturale

Il presidente del Consiglio ha sottolineato pure che le associazioni delle minoranze nazionali le quali nel proprio interno si prodigano per la tolleranza e la comprensione reciproca riceveranno un incentivo in più. “Dobbiamo insistere perché l'autonomia culturale sia il nostro obiettivo primario”, ha suggerito Furio Radin, presidente dell'Unione Italiana e deputato della CNI al Sabor.
Durante la riunione del Consiglio nazionale delle minoranze nazionali è stato dato pieno appoggio alla revoca della segretezza al Piano per la messa in atto della Legge costituzionale sulle minoranze nazionali.

 

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