Videoconferenza dell’Anvgd Milano dedicata all’aviatore istriano Mario Visintini

Giovedì 25 maggio alle ore 18.00, in diretta sulla pagina Facebook ANVGD di Milano. Per far conoscere e tramandare la storia della Venezia Giulia, si terrà una nuova conferenza durante la quale EMANUELE MASTRANGELO (saggista e redattore del mensile Storia in Rete), EMANUELE BUGLI (architetto e Consigliere nazionale dell’Anvgd) e LORENZO SALIMBENI (giornalista pubblicista e responsabile comunicazione dell’Anvgd) presenteranno il volume edito da Coordinamento Adriatico APS a cura di Bugli e Salimbeni 
Gli assi del volo italiani
MARIO VISINTINI
Da Parenzo all’Africa Orientale
Scritti in memoria di un eroe del volo
Da Parenzo all’Eritrea passando per i cieli della Spagna: l’aviatore istriano Mario Visintini ha attraversato queste tappe per diventare un asso della Regia Aeronautica ed un pilota di caccia rispettato e temuto dai suoi avversari. Solamente un incidente di volo dovuto alla scarsa visibilità ha avuto ragione della sua bravura e della sua abnegazione, caratteristiche che peraltro contraddistinsero anche suo fratello Licio, anch’egli morto in azione nel corso della Seconda guerra mondiale, ma durante un’incursione a Gibilterra con i mezzi d’assalto della Decima Flottiglia Mas. 
Decorato con la Medaglia d’Oro al V.M. fu il primo degli assi dell’aviazione della Regia Aeronautica e il pilota con in assoluto il maggior numero di abbattimenti tra tutte le forze belligeranti, con il suo caccia biplano con il quale ottenne 16 vittorie aeree confermate e altre cinque probabili che vanno a sommarsi a quelle ottenute durante la guerra civile in Spagna con l’Aviazione Legionaria.
Tutte le sue vittorie furono conseguite al comando del Biplano FIAT CR-42 la cui elica, per lungo tempo, fu conservata al circolo Mario Visentini di Asmara e ora si trova nella Casa degli italiani.
Il Corriere della Sera del 15 febbraio 1941 così ricorda la sua ultima vittoriosa missione:
I cinque Falchi picchiano a pochi metri dal suolo, aprono un fuoco micidiale. Gli apparecchi nemici per quanto occultati sono stanati, mitragliati. I cinque caccia si sono divisi il compito e le zone di distruzione: sono impennate, cabrate, virate, rovesciate, senza un attimo di sosta; sono esercitazioni acrobatiche sopra un vulcano in piena eruzione. Di lì a poco la reazione antiaerea nemica è in pieno sviluppo. Gli inglesi sanno che quella micidiale valanga deve essere arrestata altrimenti i danni diverrebbero incalcolabili. Ci sono nel campo apparecchi appena giunti: Hurricane, che sotto la grandine dei colpi si abbattono al suolo come cani colpiti a morte. I cinque caccia si lanciano tra le raffiche nemiche ed escono illesi; il loro stesso slancio li protegge. E seguitano a sparare, moltiplicando i prodigi acrobatici. Le prime vampe si levano dal suolo; gli apparecchi inglesi bruciano, sono 15. Non uno degli apparecchi inglesi si è salvato dal ciclone distruttivo. I Falchi ritornano a librarsi in aria, si separano nel cielo oramai chiaro, ripassano sopra i campi a contare gli apparecchi distrutti. Ora la reazione contraerea si fa violenta. L’impotenza rende maggiormente rabbioso il nemico che non dispone al momento neppure di un apparecchio da lanciare contro i velivoli italiani, che indisturbati rientrano alla loro base di Asmara. 
La videoconferenza potrà essere rivista sul canale YouTube ANVGD Comitato di Milano.
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