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Verso il faro e il campanile di Pirano (Il Piccolo 03 set)

di NIKI ORCIUOLO

Da Fiesso, con una breve navigazione, raggiungiamo il porto di Pirano doppiando Punta Madonna facilmente riconoscibile da una chiesetta il cui campanile forma con il faro un unico, singolare edificio. Questo tratto di mare che circonda la punta fa parte, dal 1990, di una Riserva Marina delimitata da 4 boe gialle che difendono uno dei fondali più ricchi ed interessanti del golfo di Trieste e, proprio ai limiti dell’area protetta, si trova anche l’unica fossa di tutto il Golfo, profonda 34m

Il porto, protetto da una diga foranea banchinata, ha un’entrata inconfondibile segnalata da due originali fanali in muratura a pianta quadrata definiti “candelabri”. E’ ridossato da tutti i venti e, solo con forte Sud-Ovest, il mare è agitato; i fondali in banchina vanno dai 3 ai 6m e le barche, fino a 30m, possono, a pagamento, ormeggiarsi lasciando però libera per i traghetti l’estremità della diga. I posti barca disponibili sono una trentina e su un lato interno c’è anche una piccola darsena protetta da 2 moletti. Il porto, che si sviluppa proprio nel cuore della cittadina dominata dalla mole del Duomo con l’appuntito campanile veneziano, penetra, con il piccolo mandracchio, fino alla Piazza Tartini ricavata dall’interramento, nel 1894, di una parte dello stesso mandracchio, originariamente molto più esteso. Imperdibile la passeggiata per le viuzze del centro storico e la salita sul colle da cui si gode una splendida vista. Il Duomo è dedicato a San Giorgio, protettore della città da quando, si racconta, la salvò deviando un’onda anomala che l’avrebbe distrutta. Notevole la parte ancora esistente delle antiche mura del XVsec. con le torri di guardia; la cinta muraria di oltre 2 Km arrivava un tempo fino al mare, rendendo la città e il porto un luogo protetto dagli agenti atmosferici, ma anche sicuro per gli intensi scambi commerciali.

Sull’etimologia del nome di Pirano si è a lungo discusso; c’è chi lo fa risalire al protoceltico Bior-Dun:Fortezza sul Colle ma, più recentemente ha trovato spazio l’ipotesi che possa derivare dalla parola greca Pyr-Fuoco, reputando che il primo insediamento possa essere stato un faro acceso per indicare la rotta alle navi dirette alla colonia greca di Aegida, l’attuale Capodistria. È comunque documentata l’esistenza di Piranon in età tardo romana come rifugio dalle scorrerie dei barbari. In molti cercarono, infatti, di impossessarsi di quel porto sicuro e Pirano, come libero Comune, fu più volte saccheggiata da pirati Dalmati e Nerentati al punto che nel 1283 scelse di darsi volontariamente a Venezia per goderne la protezione durata poi più di 500 anni.

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