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Unità d’Italia e Adriatico orientale: convegno a Pirano (

Qual è stato il ruolo svolto dagli intellettuali istriani e dalmati all’interno del processo dell’unificazione italiana, e quali sono state, nello specifico, le loro prese di posizione, i sentimenti nutriti nei confronti di ciò che avveniva sull’altra sponda del mare? In quale misura e come hanno contribuito al Risorgimento e agli sviluppi futuri dell’idea nazionale italiana? Qual è stata la risposta e l’atteggiamento osservato dai loro “colleghi” sloveni e croati? Se ne parla, tra gli altri argomenti che verranno tratti, oggi (inizio allo ore 9) a Palazzo Manzioli, a Isola, nell’ambito di un’intensa giornata di studio intitolata “L’Unità d’Italia e l’Adriatico orientale. Il ruolo degli intellettuali (1859-1870)”, ideata dalla Società di studi storici e geografici di Piano, quale momento di sintesi, approfondimento e riflessione nell’ambito delle celebrazioni del 150.esimo dell’Unità d’Italia.

 

Interverranno studiosi e ricercatori italiani, croati e sloveni di diverso profilo e ambiti d’interesse; il convegno si articolerà attraverso una serie di percorsi tematici e sezioni. Nella parte dedicata al contesto storico-politico (ore 9.30 – 11), presieduta da Adriano Papo (Associazione Culturale italoungherese “P. P. Vergerio”, Duino Aurisina), si susseguiranno le relazioni di Carlo Ghisalberti (Università “La Sapienza”, Roma), Governo ed opinione pubblica dell’Italia appena unificata di fronte ai problemi dell’Adriatico orientale; Almerigo Apollonio (Società di studi storici e geografici, Pirano), La classe politica liberale di Trieste e dell’Istria negli anni dell’unificazione italiana; e Gino Ruozzi (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna), L’Unità d’Italia di Niccolò Tommaseo.

 

Dopo il dibattito, i lavori riprenderanno – presiede Kristjan Knez (Società di studi storici e geografici, Pirano, ore 11.30 – 13.30) – con la sezione “Gli intellettuali” e con i saggi di Alberto Brambilla (Université de France-Comté, Besançon), Lingue, popoli e confini nel pensiero di G. I. Ascoli; Fulvio Salimbeni (Università di Udine), Prospero Antonini e il confine orientale d’Italia: la riflessione storica d’un patriota friulano tra II e III guerra d’indipendenza; Antonio Cernecca (Milano), Tomaso Luciani in Italia tra l’Unità e il 1866: l’attività intellettuale e politica; Michele Pietro Ghezzo Tardivo (Società Dalmata di Storia Patria, Venezia), “Nessun pugna per te? non ti difende/Nessun de’ tuoi? L’armi, qua l’armi: io solo/Combatterò, procomberò sol io”. Il ruolo dei Dalmati universitari padovani nell’Unità d’Italia.

 

Seguirà la discussione e nel prosieguo, sotto il titolo de “I letterati e l’Unità d’Italia (15.30-17, presiede Nives Zudič Antonič (Università del Litorale, Capodistria), parleranno: Fulvio Senardi (Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione, Trieste), su Giuseppe Revere: impegno risorgimentale e nostalgie adriatiche; Nedjeljka Balić-Nižić (Università di Zara), con Riflessioni letterarie sul Risorgimento nei periodici dalmati (1859-1870); Sanja Roić (Università di Zagabria), con Uno dei mille guarda a est: ‘cose’ dalmate e montenegrine nell’opera di Ippolito Nievo; e Živko Nižić (Università di Zara), con “Lissa e l’i.r. viceammiraglio Tegetthoff” (1867), poemetto di Marco Antonio Vidovich.

 

“Italiani e Slavi meridionali dell’Impero asburgico: aspirazioni e contrapposizioni” è l’ultima “pagina” proposta al simposio che, dalle 17.30 alle 19.30 (presiede Carlo Ghisalberti, Università “La Sapienza”, Roma), vedrà l’apporto di: Branko Marušič (Nova Gorica), Gli Sloveni e il Risorgimento italiano; Milan Pahor (Biblioteca nazionale slovena e degli studi, Trieste), Gli Sloveni a Trieste: dalla nascita dello Slavjansko društvo nel 1848 attraverso l’istituzione della Slavjanska čitalnica nel 1861 sino alla Società politica Edinost nel 1874; Salvator Žitko (Società storica del Litorale, Capodistria), I riflessi dell’Unità d’Italia e le opinioni del giornale triestino “Primorec” di Vekoslav Raić negli anni Sessanta del XIX secolo; e infine Kristjan Knez (Società di studi storici e geografici, Pirano), Storia ed erudizione “contro le pretensioni carnioliche”. La difesa dell’autonomia di Trieste e dell’Istria e il movimento nazionale sloveno e croato (1865-1871).

 

Il convegno scientifico internazionale viene promosso e organizzato dalla Società di studi storici e grografici di Pirano, in collaborazione con la Comunità autogestita della nazionalità italiana di Isola, la piranese Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”, la CI “Santorio Santorio” di Capodistria, il Centro italiano di promozione, cultura, formazione e sviluppo “Carlo Combi”, anch’esso di Capodistria e l’Associaizone culturale italoungherese del Friuli Venezia Giulia “Pier Paolo Vergerio” di Duino Aurisina (Trieste), con il patrocinio e il supporto dell’Unione Italiana, il patrocinio scientifico dell’Università del Litorale – Facoltà di Studi Umanistici – Dipartimento di Italianistica (Capodistria), del Centro di ricerche storiche di Rovigno e del Comitato di Trieste e Gorizia dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano. Inoltre, si avvale pure del contributo finanziario della CAN di Isola, della CI “Santorio Santorio” (nell’ambito dei programmi cultutrali della CAN di Capodistria, della CI “Giuseppe Tartini” (nell’ambito dei programmi cultutrali della CAN di Pirano), del Centro “Carlo Combi” e del Ministero della Cultura sloveno. Nel comitato scientifico figurano Kristjan Knez (presidente della Società di studi storici e geografici, Pirano), Fulvio Senardi (Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione, Trieste), Nives Zudič Antonič (Università del Litorale, Capodistria) e Salvator Žitko (Società storica del Litorale, Capodistria/Società di studi storici e geografici, Pirano), mentre in quello organizzativo Agnese Babič (CAN di Isola), il succitato Knez, Mario Steffè (CI “Santorio Santorio”, Capodistria), Roberta Vincoletto (Centro italiano di promozione, cultura, formazione e sviluppo “Carlo Combi”, Capodistria), Silvano Sau (CAN di Isola), Fulvia Zudič (CAN di Pirano).

 

(fonte “la Voce del Popolo”, 19 novembre 2011) 

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