Non si possono utilizzare soldi pubblici per finanziare incontri e dibattiti in cui «pseudo storici negazionisti parlano a sproposito dell’Esodo e delle Foibe». Il presidente dell’Unione degli istriani, Massimiliano Lacota, è perentorio nell’illustrare la bozza di legge che sarà presentata dopo domani, alle 16.30, alla Stazione marittima e con la quale «si delineerà finalmente – dice Lacota – una disciplina che impedisca in futuro sproloqui sulla storia delle nostre terre, per giunta pagati con i soldi di tutti».
«Nel momento in cui, attraverso una legge – spiega – lo Stato ha istituito la Giornata del Ricordo, si è fatta chiarezza sull’Esodo e sul dramma delle Foibe da quel momento tutti coloro che negano questi fatti offendono la memoria dei nostri morti e la cosa assume estrema gravità se ciò avviene nel contesto di appuntamenti organizzati con pubblico danaro».
L’argomento è molto caldo. Recentemente, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri, Carlo Giovanardi, commentando l’iniziativa dell’Unione degli istriani, aveva parlato di «atteggiamenti di arroganza», precisando di riferirsi «all’ultima stravagante iniziativa del presidente Lacota che ha chiesto nientemeno che un decreto legge del Governo, che impedisca a chiunque di organizzare eventi pubblici dove si neghino l’Esodo e le Foibe».
Immediata era stata la replica di Lacota: «Stravagante la mia richiesta di misure concrete contro il negazionismo?» si era chiesto. «Direi che è decisamente più oscuro ed inspiegabile – aveva affermato con forza il presidente dell’Unione degli istriani – l’atteggiamento di chi si professa eternamente vicino agli esuli, ma prende poi le distanze nei momenti importanti».
Una polemica a distanza, alla quale Lacota intende porre fine così. «Abbiamo già registrato l’impegno di numerosi parlamentari, alcuni dei quali appartenenti alle forze del centrosinistra – spiega – a firmare la nostra proposta di legge, perciò da questo si capisce che Giovanardi sta sbagliando».
Ugo Salvini
