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Trieste: chiesti cartelli bilingui anche in Posta e stazioni (Il Piccolo 19 gen)

TRIESTE Cartelli e indicazioni bilingui, in sloveno e italiano, anche alle Poste, nelle stazioni di treni e corriere, aziende che gestiscono servizi di acqua e gas: l'applicazione del bilinguismo anche agli enti gestori dei pubblici servizi oltre che a quelli amministrativi arriva come punto di discussione nella riunione odierna del Comitato paritetico istituzionale per i problemi della minoranza slovena. Con un obiettivo: verificare come ampliare l'applicazione del decreto del presidente della Regione approvato a dicembre 2008 (che di fatto rende effettivo l'articolo 10 della legge 38 per la Tutela della minoranza slovena) non solo nei Comuni ma anche negli enti pubblici. A differenza che nei Comuni e Province, infatti, in questi ultimi l'applicazione non è obbligatoria. Ma il Comitato è intenzionato a chiedere comunque un'integrazione del decreto che preveda l'applicazione delle nuove norme anche in questo campo.

«Il decreto approvato lo scorso anno dal presidente della Regione Tondo non prevede l'obbligatorietà per gli enti gestori o società pubbliche, ma solo per Province e Comuni – spiega il presidente del Comitato, Bojan Brezigar – ma c'è comunque la possibilità di ampliare il provvedimento anche ad altri enti. Per questo, abbiamo messo in campo una serie di audizioni per capire in che modo procedere con l'applicazione nelle società di pubblici servizi».

Si comincia con Poste, viabilità e trasporti, ovvero Anas, Ferrovie e Aziende trasporti, in attesa di procedere poi, con altri appuntamenti successivi, a esaminare le altre situazioni. «Le società saranno invitate a riferire i loro suggerimenti su come poter adeguare l'esistente all'applicazione del decreto – spiega ancora Brezigar -. Per esempio, pare anche a noi assurdo che il bilinguismo sia applicato per tutte le comunicazioni, comprese magari quelle interne all'azienda. Più utile invece sarebbe prevederlo per le comunicazioni rivolte al pubblico».

Nel caso dei treni e delle corriere, per esempio, con annunci e orari bilingui nei Comuni che sono interessati all'applicazione dell'articolo 38. «Per questo – spiega Brezigar -, prima di formulare una precisa richiesta alla giunta Tondo, che avrà il potere di modificare i decreti applicativi, vogliamo compiere un ragionamento assieme agli enti interessati, con una serie di audizioni». La prima delle quali, appunto, si terrà oggi.

Nel frattempo, non si è ancora risolta la questione relativa al rifinanziamento dell'articolo 10 della legge 38 dopo che i fondi, originariamente previsti nel 2001, sono scaduti nel 2006 e non sono più stati rifinanziati. I fondi infatti avevano validità di 5 anni, ma nel periodo previsto non sono stati utilizzati: nel 2006 la tabella di applicazione non era ancora stata approvata. Di conseguenza i fondi sono stati svincolati e usati su altri capitoli. Poi, nonostante l'approvazione della nuova tabella, non c'è mai stato un nuovo rifinanziamento dell'articolo 10. E adesso la richiesta del Comitato è che si provveda, con lo stesso importo che già era stato previsto nel 2001».

Elena Orsi

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