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”Trieste ’45”: tutto esaurito per il libro di Pupo (Il Piccolo 22 apr)

Sala gremita ieri per la presentazione di “Trieste 1945”, l’ultimo libro di Raoul Pupo: «Un volume di sintesi che tiene in debita considerazione quanto scritto finora – spiega lo storico Roberto Spazzali – riportando grazie all’uso delle testimonianze gli eventi storici alla loro dimensione umana». «Il mio lavoro di storico consiste nell’incrocio delle fonti – dice l’autore – ma la parte più difficile è stata incrociare le sensibilità: non è semplice per chi è immerso in un determinato punto di vista nazionale, ma nella storia postnazionale sta il futuro della ricerca».

Sullo spinoso capitolo dell’occupazione titina lo storico sostiene che «si è trattato della propaggine occidentale della lotta di liberazione jugoslava, cui si aggiungono le caratteristiche di un movimento rivoluzionario. Sostanzialmente il 1945 è stato un 1918 alla rovescia, pur con tutte le differenze». Secondo Marta Verginella, dell’università di Lubiana, «il pregio del libro è il tentativo di adottare punti di vista plurimi». Secondo la storica rimangono però aperti altri margini d’indagine: «Come la storia del collaborazionismo tedesco o il ruolo della componente urbana della comunità slovena». Per un avanzamento nelle ricerche è necessario, secondo Verginella, un reciproco confronto tra storici dei due lati del confine: «Diversamente da altri luoghi – afferma – la frattura di queste terre non si è composta, così come prosegue l’uso strumentale della storia».

Alla presentazione, organizzata dalla libreria Luigi Einaudi e dalla facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Ateneo cittadino, è seguito un intenso dibattito sul tema delle Foibe.

Giovanni Tomasin

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