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Tomaz ha presentato la sua Cherso (Voce del Popolo 02 set)

CHERSO – La ricca, sconosciuta e a tratti anche misteriosa storia di Cherso sotto la Repubblica di Venezia. È questo il tema dell’ultimo saggio di Luigi Tomaz, “La magnifica comunità di Cherso. Comune autonomo nel golfo di San Marco”. Il volume – pubblicato da Edizioni THINK ADV per conto dell’ANVGD-Comitato di Venezia –, è stato presentato a Cherso, città natia dell’autore, suscitando grande interesse. L’evento si è svolto nello splendido Palazzo Arsan, ubicato dinanzi alla statua dell’illustre filosofo chersino Francesco Patrizio, in lingua italiana e croata, in modo da rispecchiare le due principali culture di Cherso.

Alla serata ha preso parte un numeroso e attento uditorio, costituito da residenti ed esuli chersini, da lussignani e da spettatori della maggioranza, i quali hanno potuto seguire la presentazione grazie alla traduzione simultanea di Izabela Muzić. L’incontro è stato realizzato grazie alla collaborazione tra il Museo di Cherso e la Comunità degli Italiani locale, su iniziativa del presidente di quest’ultima, Gianfranco Surdić. Una cooperazione che si spera continui anche in futuro, finché non verrà rimesso a nuovo il palazzo della sede della CI chersina, che necessita di un’urgente restauro.

Tomaz ha proposto al numeroso pubblico alcuni stralci più significativi dell’opera, spiegando motivazioni e metodi che lo hanno guidato nell’indagine storiografica e nella stesura del volume. In particolare, ha evidenziato due punti principali all’interno dei quali ha affrontato di petto la storia di Cherso. Si tratta dell’anno 1000, quando nell’Adriatico si è imposta l’egemonia e il dominio di Venezia, e la caduta della Repubblica di San Marco, ossia l’evento storico che, nel 1797, ha posto fine alla millenaria storia della Serenissima. Due momenti importantissimi, dove non sempre è stata documentata con precisione la storia di Cherso, che all’epoca non era un centro urbano di grande importanza, ma che tuttavia (è ciò rimane un grande mistero) è riuscito imporre il proprio nome all’intera isola, a scapito di altri centri.

Gli studi di Tomaz su Cherso sono raccolti nel volume in una quindicina di grandi sezioni, a loro volta divise in un’ottantina di capitoli minori. Si approfondiscono temi come l’attaccamento dei chersini alla Serenissima, la fierezza civica del popolo di Cherso, schierato in difesa dei propri diritti all’autogestione e all’autodecisione comunale, che escludevano qualsiasi mutamento istituzionale; e poi ancora la struttura sociale della popolazione, le cariche amministrative, le leggi statutarie, l’approvvigionamento alimentare, l’economia pascolare e boschiva e altri argomenti che offrono un panorama completo e dettagliato sul passato della località. Dopo la presentazione, affidata all’autore, ha preso la parola il dottor Giorgio Sepčić, primario in pensione della Clinica di neurologia dell’Ospedale di Fiume, nato a Cherso e grande amico di Tomaz. Sepčić ha parlato dei capitoli inerenti all’assistenza sanitaria del popolo chersino nel corso dei secoli.

Luigi Tomaz è nato a Cherso nel 1931, da dove ha imboccato la via dell’esodo con la famiglia, stabilendosi a Chioggia, città in cui risiede d’inverno, mentre i mesi estivi li passa assieme alla moglie a Cherso. Dopo una brillante carriera come politico e amministratore di Chioggia, dedica ora tutto il suo tempo alla ricerca storica su Cherso e ciò che la riguarda e a informare il pubblico sui risultati di queste ricerche attraverso conferenze, lezioni, articoli e libri. Oltre ad avere alle spalle un’intensa produzione storico letteraria, Luigi Tomaz è stato pure pittore e scultore, arte per la quale ha realizzato a Chioggia diverse opere. Come nei suoi precedenti volumi, anche in quest’ultimo ha curato la copertina, che rappresenta una sorta di collage che consiste in un bifora del Palazzo Arsan, la Torre dell’orologio, insieme con il Palazzo Pretorio prima dell’adattamento nel XIX secolo, con in più l’emblema della Repubblica di Venezia e lo stemma di Cherso.

Gianfranco Miksa

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