TRIESTE «Si tratta di un accordo che varrà da prototipo per tutti gli interventi di tutela della memoria nel Friuli Venezia Giulia». Le parole con cui il sottosegretario alla Difesa Giuseppe Cossiga ha commentato il protocollo per la tutela delle testimonianze della Grande Guerra, firmato ieri assieme al governatore Tondo, lascia ben sperare per il futuro dei numerosi resti del conflitto che oggi si trovano anche in provincia di Trieste. Nello specifico l’accordo di ieri ha sancito il passaggio, dal ministero della Difesa alla provincia di Gorizia, della potestà d’intervento sul territorio del monte San Michele, teatro di accesi scontri durante la Grande Guerra: «I campi di battaglia sono di pertinenza del ministero – ha spiegato Cossiga – che però è ben lieto di cedere la loro gestione agli enti locali quando, come in questo caso, questi propongano un progetto di riqualificazione di alto livello». Secondo il presidente della provincia di Gorizia Enrico Gherghetta, tra i firmatari, l’accordo è il primo passo per un percorso che farà del Carso il più grande museo bellico all’aperto del mondo: «In autunno partiranno i cantieri per la messa in sicurezza delle cannoniere del San Michele – ha detto – che ospiteranno un museo interattivo destinato ad attrarre un milione di visitatori l’anno». Le “cannoniere” sono infatti un sistema di grandi gallerie sotterranee che ospitava le batterie dell’artiglieria: il costo complessivo di questa fase del progetto è di circa cinque milioni di euro, di cui quattro stanziati dalla regione: «Il resto lo forniscono la provincia e i comuni – ha affermato Gherghetta – e serviranno anche per valorizzare le trincee circostanti». La fine dei lavori è prevista per l’autunno 2011, quando partirà il concorso per il progetto di allestimento del museo: «Questo accordo è solo l’inizio – ha ribadito Cossiga –: la tutela della memoria è un obiettivo prioritario per il ministero».
Giovanni Tomasin
