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Storia e confine orientale (Il Piccolo 06 feb)

LETTERE

Merita plauso l’iniziativa del ministero dell’Istruzione preannunciata dalla stampa locale: voler interessare le nuove generazioni del nostro Paese alla storia recente dei suoi confini orientali e alle tragiche vicende che hanno coinvolto le sue popolazioni anche attraverso la produzione di testi scolastici che trattino gli eventi che lì si sono succeduti nel corso degli ultimi secoli. Al riguardo non solo è auspicabile, ma essenziale che tale lavoro venga affidato a storici e tecnici competenti capaci di ascoltare in queste popolazioni anche testimonianze vissute sulla storia nazionale dei confini orientali.

Questa iniziativa si rende necessaria ora che, finalmente riuniti i territori ai confini orientali del nostro Paese nella comune Casa europea, le loro genti legate da un comune destino possano guardare al futuro facendo riferimento a una storia condivisa.

Ciò soprattutto per soddisfare una principio di lealtà nei confronti delle nuove generazioni: offrir loro coraggiosamente la Verità e per evitare contemporaneamente che si creino sconcerto e motivi di conflittualità che minino sul nascere i futuri e auspicati rapporti di amicizia con le popolazioni confinanti, e la serena convivenza con le rispettive minoranze, condizione indispensabile per giungere alla invocata integrazione socioeconomica. Appare allora necessario che il nostro ministero soddisfi un’altra fondamentale esigenza, quella di coinvolgere alla iniziativa qualificati storici delle vicine repubbliche per dare alle giovani generazioni libri di storia con gli stessi contenuti seppur scritti nelle diverse lingue così come sono stati capaci di fare responsabilmente tedeschi e francesi. Quantunque doloroso si può e si deve ricordare la guerra per invocare la pace.

Livio Dorigo, presidente Circolo di cultura istro-veneta «Istria»

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