Si consolida il rapporto tra Fertilia e il Friuli Venezia Giulia

«Alghero-Trieste unite dalla storia»
A Trieste l´incontro istituzionale sulla base della comune identità storica che lega Alghero alle terre giuliano-dalmate. Presenti il sindaco Conoci e l´assessore Cocco con il presidente del Consiglio regionale Pais

Comune di Alghero e Regione Sardegna insieme alle istituzioni del Friuli Venezia Giulia per la valorizzazione del patrimonio culturale e identitario che unisce Alghero alle terre dell’Istria, Fiume e Dalmazia. Terre che oggi sono pronte all’accoglienza, come Alghero, in un momento così delicato che mette in moto una catena di solidarietà senza confini. Una serie di incontri istituzionali hanno caratterizzato questi due giorni a Trieste, dove il sindaco di Alghero Mario Conoci, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, l’assessore alla cultura Alessandro Cocco, su invito del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e del sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna hanno consolidato il rapporto che ha gettato le sue basi nel febbraio 2020, in occasione della visita ad Alghero dei due sindaci.

L’occasione di ieri, nella prestigiosa sede dello Yacht Club Adriaco in cui si è tenuta la presentazione dell’Ecomuseo Egea-Una luce sulla memoria e del libro Locanda Fertilia-Il segreto della fertilità, presentato dal coautore del volume e promotore del progetto Egea, Mauro Manca, si inserisce nel più ampio progetto che punta a salvaguardare le radici delle persone giunte in Sardegna dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, ma anche, precedentemente, dal Veneto e dall’Emilia Romagna.

«Alghero è una terra accogliente, lo dice la nostra storia. Il capitolo dell’esodo giuliano dalmata è una parte preziosa del nostro patrimonio culturale e identitario e vogliamo che venga preservato e tramandato alle giovani generazioni. La borgata di Fertilia rappresenta una testimonianza storica non solo per Alghero ma soprattutto per la Sardegna e ha in sé il valore dell’integrazione, simbolo dell’accoglienza. Il Comune di Alghero è pronto con la sua formidabile rete di associazioni, a continuare ad accogliere con lo stesso spirito i profughi ucraini», così il sindaco Mario Conoci sulla conservazione della memoria e sulla continuità di quel sentimento dell’inclusività degli algheresi. «Alghero con i comuni di Trieste e Gorizia pianifica iniziative di collaborazione sull’ importante tema della valorizzazione culturale di un momento importante della storia che ha toccato il nostro territorio» – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Alessandro Cocco, che il giorno prima ha incontrato a Gorizia il sindaco Ziberna e l’assessore Silvana Romano – un tema che ha visto Alghero partecipare alla storia di Fertilia, con le sue le sue sofferenze e la sua partecipazione allo sviluppo economico della città.

Fonte: Alguer.it – 16/03/2022

Fvg e Sardegna, radici comuni da valorizzare
A Trieste, l’assessore regionale Roberti, ha incontrato l’assessore alla Cultura del Comune di Alghero, Alessandro Cocco, e i rappresentanti del museo Egea di Fertilia

“Da questo incontro vogliamo costruire una collaborazione tra le nostre due Regioni a Statuto speciale, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna, che valorizzi le radici comuni risalenti all’esodo istriano e favorisca dei risvolti di tipo storico, culturale e turistico”.

Lo ha detto oggi a Trieste l’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, nel corso dell’incontro con una delegazione proveniente dalla Sardegna e composta dall’assessore alla Cultura del Comune di Alghero, Alessandro Cocco, e dai rappresentanti del museo Egea di Fertilia, che custodisce la memoria degli esuli istriani, fiumani e dalmati che a seguito dell’esodo si stabilirono in terra sarda.

Come ha sottolineato l’assessore, quello di Fertilia ripopolata dagli esuli nel dopoguerra “è un piccolo pezzo di storia da riscoprire assieme alle curiosità a esso legate: come ad esempio i nomi delle vie dedicati alle città dell’Istria o l’uso del dialetto istroveneto che ancora viene parlato in quel lembo di Sardegna”.

“E proprio far conoscere e divulgare questa storia ‘dimenticata’, per decenni soggetta a una vergognosa forma di oblio, può diventare un terreno comune su cui costruire delle sinergie basate sulle origini e sulle tradizioni – ha concluso Roberti – che rendono vicine due terre d’Italia così geograficamente lontane”.

Fonte: Il Friuli – 16/03/2022

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