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SANVINCENTI, STORIA ANTICA E MEMORIA

La suggestiva immagine della splendida piazza di Sanvincenti, anche se molto parziale, riportata sul periodico mensile “Difesa Adriatica” nel mese di Ottobre 2008, mi riporta col pensiero in quella terra dei miei avi e della mia infanzia coi tanti ricordi di quel periodo tanto lontano ma in me sempre presente. Chi mai avrebbe immaginato allora quella immane tragedia che si sarebbe abbattuta su tutti noi italiani da sempre vissuti in quella nostra terra irredenta soltanto qualche diecina di anni dopo l’annessione all’Italia dell’Istria, Fiume e Dalmazia in seguito alla sconfitta dell’Austria nella guerra 1915-’18? Forse nessuno!

Troneggia al centro della piazza la panciuta vera della cisterna con la scritta: «1808 a spese del popolo fu eretta questa cisterna». La sua acqua piovana ha dissetato tanta gente di quel meraviglioso paese e i tanti “forestieri” che arrivavano da tutto il contado soprattutto alla domenica per partecipare alla Messa cantata in Duomo. C’era chi aveva le possibilità e si costruiva la propria cisterna nel suo spazio privato. Rivedo mia madre con i secchi pieni di acqua e con tanta fatica incamminarsi dalla piazza verso casa. Mi ricordo in pantaloncini corti a servire la Messa, mentre mio padre con la sua voce da baritono cantava nel coro.

S’intravede una delle tre torri del maestoso castello, costruito nel 1300 in contemporanea con lo stesso paese Sanvincenti dai Castropola, signori di Pola. Ha ospitato per qualche settimana nell’anno 1928 i nostri valorosi soldati con tutto il loro equipaggiamento, muli e cucine da campo compresi, durante la marcia Trieste-Pola con la gioia di noi tutti. Era una grande festa soprattutto per noi ragazzi consumare il rancio insieme a Loro. In seguito il castello era diventato sede del Comune. C’era anche luogo d’incontri, spettacoli e cultura per tutti grandi e piccoli. Purtroppo, nell’anno 1944 è stato gravemente danneggiato al suo interno da un incendio provocato dai nuovi barbari comunisti.

Era il 10 gennaio 1944 quando mi recai a Sanvincenti in seguito alla morte di mio padre. Mi fermai un giorno e una notte in casa mia. Una cara persona di etnia croata mi esortava a non fermarmi in paese perché la notte successiva correvo un serio rischio di essere portato via. Lo stesso giorno mi recai a Pola e presi il treno per fare ritorno a Milano. Purtroppo, anche Sanvincenti ha avuto i suoi morti, mentre tutti gli altri hanno dovuto lasciare tutto e rifarsi altrove una nuova vita. L’Austria coi 120 anni di occupazione di quelle terre irredenti non ha mai osato tanto quanto questi ultimi barbari in pochi anni.

Il Consiglio regionale del Veneto con l’approvazione dei progetti 2008 di recupero e conservazione del patrimonio culturale di origine veneta nell’Istria e nella Dalmazia. È auspicabile qualche intervento possa esserci anche per Sanvincenti, per il suo castello del sec. XIII, il duomo del sec. XVI, la loggia del sec. XVII. Un patrimonio da conservare.

Giuseppe Bergamo

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