SAN DORLIGO «Divulgare la storia dell’Esodo istriano-fiumano-dalmata nei libri di testo degli studenti sloveni e croati». E’ questo uno dei passaggi chiave più discussi della mozione sulla Giornata del ricordo presentata dal capogruppo dell’Idv-Verdi di San Dorligo della Valle Dino Zappador e ritirata prima della sua esposizione nell’ultima riunione del consiglio comunale. Tra gli esponenti più critici troviamo il capogruppo della lista civica Uniti nelle Tradizioni Boris Gombac: «È difficile pensare che le scuole slovene e croate prendano esempio dai testi italiani e viceversa per il semplice motivo che la storia non è una sola». Gombac ha poi evidenziato che ci sono diversi esodi che non sono tenuti conto nella mozione presentata da Zappador «tra i quali quello delle 8 mila persone che costrette dal partito comunista si sono spostate da Monfalcone a Fiume e Spalato». Parere negativo è giunto anche dal capogruppo di Rc-Pdci Igor Ota: «La mozione del consigliere Zappador ha numerose lacune sia dal punto di vista formale che dal punto di vista sostanziale e probabilmente anche lo stesso consigliere se ne è reso conto e ha, di conseguenza, ritirato la mozione». Più cauto il commento del capogruppo del Pd Antonio Ghersinich: «La tematica affrontata da Zappador è ancora un nervo scoperto anche se credo che indubbiamente sia necessaria un’analisi neutrale e non di parte di quanto accaduto». Favorevole all’iniziativa di Zappador invece il capogruppo del Pdl-Udc Roberto Drozina: «Io assieme a tutto il gruppo abbiamo da subito accolto positivamente questa iniziativa ed ora siamo in attesa di ascoltare le proposte integrative e migliorative che verranno avanzate dagli altri consiglieri che si sono dichiarati contrari». Nonostante il niet incassato in prima battuta piuttosto soddisfatto infine il il capogruppo dell’Idv-Verdi Zappador: «Mi rendo perfettamente conto della delicatezza dell’argomento in questione ma il fatto che via sia un confronto in grado di coinvolgere tutte le forze politiche per quanto mi riguarda è già un successo».
Riccardo Tosques
