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Salinari in festa a Pirano (Il Piccolo 22 apr)

di CRISTINA FAVENTO

A Pirano da oltre 700 anni si produce sale, una risorsa che ha improntato la vita delle popolazioni di questo piccolo lembo di costa slovena. Per rivivere consuetudini antiche di secoli, assieme al patrono, San Giorgio, nella cittadina si celebra dunque la “Festa dei Salinai”, una due giorni di rievocazioni, musica, mercatini, degustazioni e folclore che sarà organizzata quest’anno il 24 e 25 aprile.

Anima della manifestazione è la “Famea dei salinieri”, gruppo etnologico i cui componenti usano indossare gli antichi indumenti di lavoro e il caratteristico cappello in paglia, per testimoniare il proprio vissuto e rievocare con nostalgia le passate stagioni di raccolta.

Le vecchie generazioni di piranesi associano la festa di San Giorgio al ricordo di un piccolo esodo che si consumava dopo le tradizionali celebrazioni. Una massiccia flotta di imbarcazioni, seguita e incitata anche via terra da familiari e simpatizzanti, lasciava il mandracchio principale della cittadina per spostarsi verso Sicciole, subito dopo Portorose, vicino al confine con la Croazia, alle saline.

Qui ciascun saliniere si occupava dei propri specchi liquidi, gestendo con paziente attenzione il ciclo che dall’acqua marina porta alla cristallizzazione e alla raccolta del sale. Un ciclo attorno al quale ruotavano le vite di centinaia di lavoratori, che si trasferivano assieme alle proprie famiglie lungo i canali delle saline per sorvegliare il delicato processo produttivo, minacciato dai capricci degli acquazzoni e dalle bizze del vento, alimentato dal sole e dal sudore, scandito dal variare di stagioni e maree.

In passato, ai margini dei centri abitati e accanto alle foci dei brevi corsi d’acqua istriani, era comune trovare ambienti umidi e paludosi che venivano trasformati in saline. Ne esistevano a Capodistria, Isola, Lucia, Strugnano e Sicciole, le ultime rimaste attive sino a fine anni Sessanta, dopo che l’amministrazione yugoslava, a partire dal secondo dopoguerra, aveva deciso di privilegiare per l’estrazione del sale la parte sud della propria lunga costa, più calda e soleggiata.

La nuova Repubblica slovena, invece, ha di recente ripreso a produrre autonomamente sale, rimettendo in funzione parte dei vecchi impianti delle saline di Sicciole, dichiarate altresì monumento etnografico per la ricchezza del patrimonio architettonico e tecnologico che rappresentano.

Assieme alla penisola di Sezza, tutta l’area è stata ufficialmente riconosciuta come bene culturale collettivo e proclamata Parco naturale nel 1989. Lungo il canale Giassi, nella zona dismessa di Fontanigge, due case di salinai con i rispettivi fondi saliferi sono state trasformate in complesso museale.

Oltre alla ricostruzione di una abitazione tradizionale dall’arredo molto spartano, si possono vedere esposti anche i tipici “cimeli” del mestiere, come i “tapedini”, calzature in legno indossate dai salinieri per non rovinare lo strato di “pedula”, l’alga che si fa crescere sul fondo delle vasche in modo da separare il cloruro di sodio dal fango, evitando di rovinarne qualità e colore.

Il museo è raggiungibile imboccando una piccola stradina sterrata proprio tra il confine sloveno e quello croato. Ci si può arrivare in bicicletta, in macchina fino all’ingresso del parco per poi proseguire a piedi oppure via mare, a bordo della “Solinarka” (Salinaia), un’imbarcazione che parte da Pirano (i trasferimenti sono organizzati dall’omonima agenzia, tel. 00386-31653682).

L’area di Fontanigge è caratterizzata da un affascinante paesaggio naturale e abitata da una straordinaria varietà di uccelli. Il fondo salifero, ormai estremamente ridotto, è costituito da alcuni bacini di evaporazione (i cosiddetti “cavedini”) e da altri di cristallizzazione dai quali, a fini pedagogici e di ricerca, l’estate il sale viene estratto ancora secondo il metodo tradizionale risalente al XIII secolo.

Anche le confinanti e più moderne saline di Lera, impianto produttivo al momento in funzione, sono dotate di un interessante punto informativo e di un negozio che vende prodotti locali, tra cui una particolarissima cioccolata al sale che va proprio assaggiata.

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