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Rimini e Pola: due licei gemellati (Voce del Popolo 13 set)

Dalla terra romagnola a quella istriana, il viaggio non è mai lungo. Anzi, è un passaggio alterno dall’una all’altra sponda dell’Adriatico. A parte il fatto di condividere lo stesso mare, quello che unisce è la tradizione, l’amicizia e oseremmo dire un gemellaggio se non siglato, ma stabilito con cuore ed entusiasmo tra due scolaresche. Le gite di scambio tra allievi delle terze classi del Liceo classico “G. Cesare – M. Valgimigli” di Rimini e la Scuola media superiore italiana, “Dante Alighieri”, di Pola, continuano a perpetuarsi per il terzo anno consecutivo: i ragazzi di Pola sono ospiti della riviera romagnola in aprile, quelli di Rimini sono nuovamente a Pola ora a settembre, abbellendo puntualmente l’esordio del nostro anno scolastico. Nel primo caso, l’occasione è quella di ammirare la città, che è oggi uno dei più noti poli fieristici e congressuali d’Europa e che vanta da sempre il suo elevato patrimonio storico-culturale. Mentre là si osservano l’Arco d’Augusto e il Ponte di Tiberio, qua ci si accorge del Tempio d’Augusto e dell’Arco dei Sergi.

 

Una storia omologa, su due riviere. Impossibile non intravvedere l’appartenenza alla culla della civiltà europea e non aprire con ottimismo la strada all’integrazione. Anzi, sono i giovani, sono queste comunicazioni allegre, informali, dirette che insegnano a superare i confini. A osservarli, anche gli ultimi protagonisti della gita di scambio e i loro ospitanti non vi è differenza: jeans, fusò, calzature converse, magliette con scritte, voglia di ammiccare, conoscersi, sorridere.

 

I liceali romagnoli, in tutto dieci, guidati dai loro docenti Francesco Castellani (prof. di diritto ed economia) responsabile del progetto Rimini-Pola, e Mara Betti (prof.ssa di italiano e storia) sono sbarcati in Istria già lunedì scorso. E guidati dal prof. Vito Paoletić del liceo “Dante” hanno avuto modo di ammirare quel che Pola può esibire con orgoglio: Arena in primis, monumenti, rifugio Zerostrasse, Chiesa-galleria dei Sacri Cuori. Dopo l’ambiente cittadino, martedì scorso, anticipando quanto programmato (per evitare che eventuali piogge guastassero l’itinerario escursionistico) si è fatta visita al Parco naturale di Capo Promontore. Dall’estrema landa meridionale istriana, poi dietro front, in direzione di Rovigno, dove si è offerto da cicerone il prof. Matija Drandich.

 

Ieri mercoledì, il benvenuto vero e proprio presso la sede della SMSI “Dante”, con onori di casa espletati dalla preside, prof. Debora Radolović. Momento opportuno per sentirsi onorati della visita a nome del consiglio docenti e di tutta la scolaresca, ringraziare della collaborazione per la settimana progetto e dire chi siamo. Qui la presentazione del ruolo che riveste la scuola della minoranza italiana in Croazia, degli ostacoli spesso ardui da superare onde riuscire a gestirsi nella realtà contingente, con 19 sezioni e ben 187 alunni iscritti. Menzionati la vicinanza e compresenza della vicina elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi”, le iniziative in comune, i progetti esclusivamente liceali da portare avanti nel 2012/2013 (progetti “Cominus”, scambi con la Regione Veneto, scambi con Eisenstadt, campus Alpe Adria, quiz del sapere ecc.).

 

E oltre a parlare delle attività e dei successi riscontrati nelle varie gare tra scuole, non è potuto mancare il breve excursus storico del liceo italiano polese dal dopoguerra a questa parte, ponendo in risalto ancora una volta i meriti dello Stato italiano e di quello croato per la costruzione dell’edificio scolastico e degli impianti sportivi. La giornata di ieri si è conclusa con l’incontro di pallavolo nella nuova palestra scolastica e oggi (giovedì) ci sono state ulteriori occasioni per stare assieme e salutarsi con la terza classe polese (prof capoclasse Loredana Slacki) presso la sede scolastica, il cui refettorio ha fornito anche pranzo e sosta.

 

Che dicono i Riminesi, cogliendoli alla sprovvista in procinto di cimentarsi con la pallavolo? “Pola è un posto veramente bello… Il tipo d’istruzione impartita è davvero differente dalla nostra… Mi sono resa conto che i ragazzi di Pola sanno bene l’italiano…”: così, le brevi considerazioni di Carlotta Scarpellini. Quanto ad Antonio Vottari, unico rappresentante del sesso forte tra nove allieve della comitiva romagnola, l’impressione è che “Pola è bellissima per le diverse culture ed età storiche che la hanno contrassegnata. Tornerò da turista, sicuramente”…

 

Arletta Fonio Grubiša

“la Voce del Popolo” 13 settembre 2012

 

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