Ricordi e approfondimenti su Esodo e Foibe per il Giorno del Ricordo alla Camera

Testimonianze dalla frontiera adriatica e l’anteprima del nuovo documentario realizzato da Rai Cultura per il Giorno del Ricordo 2024: così ha celebrato la Camera dei Deputati il 10 Febbraio.

«Dobbiamo ricordare e riportare al cuore quegli avvenimenti affinchè non siano rimossi dalla nostra storia – ha affermato il Presidente della Camera Lorenzo Fontana aprendo l’evento che si è svolto alla Sala della Regina l’8 febbraio – e siano invece sempre di più parte della memoria collettiva degli italiani. È un dovere nei confronti della verità e delle popolazioni del confine orientale: il dialogo e la reciproca comprensione sono alla base della democrazia»

Presenti in sala rappresentanti dell’associazionismo giuliano-dalmata in Esilio, tra cui la Vicepresidente nazionale vicario dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Donatella Schürzel, autorità militari, insegnanti e studenti, il Presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa, l’On. Ettore Rosato, il quale 20 anni fa collaborò con Roberto Menia affinchè la legge istitutiva del Giorno del Ricordo venisse approvata da una maggioranza più ampia possibile, e l’ex Presidente di Montecitorio Raffaele Fico.

Lorenzo Fontana

Il Presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha ricordato le vittime delle Foibe e le sofferenze degli esuli costretti a lasciare la propria terra per fuggire dalla persecuzione titina, ma poi si è soffermato sull’attualità, facendo riferimento alla visita congiunta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del suo omologo sloveno Borut Pahor al Monumento nazionale della Foiba di Basovizza: «Si sta compiendo un processo di riconciliazione nel drammatico confine orientale del Novecento, ma alla riconciliazione si giunge solamente attraverso la verità. Mattarella e Pahor che si tengono per mano in silenzio davanti alla Foiba di Basovizza è una rappresentazione iconica di ciò che l’Europa deve rappresentare: quel 13 luglio 2020 è stato costruito un pezzo d’Europa»

Prima di assistere alla proiezione di un estratto del documentario “L’odissea giuliano-dalmata: dalle foibe all’esodo”, il Vicedirettore di Rai Cultura Giuseppe Giannocchi ha ricordato che verrà trasmesso su Rai Storia sabato 10 febbraio alle ore 21:25, al culmine di una giornata in cui molteplici saranno gli approfondimenti delle varie testate del servizio radio televisivo nazionale, restando poi disponibile sulla piattaforma Rai Play.

Massimiliano Fedriga

Nel documentario intervengono gli storici Guido Rumici ed Enrico Miletto, i quali approfondiscono rispettivamente le questioni attinenti le Foibe e l’Esodo, il fotografo Ugo Borsatti con il suo immenso patrimonio di immagini del tumultuoso dopoguerra triestino culminato nei disordini del novembre 1953 ed il ritorno dell’amministrazione italiana il 26 ottobre 1954, il Presidente di FederEsuli Giuseppe de Vergottini per spiegare qual è l’impegno dell’associazionismo della diaspora adriatica con particolare riferimento alla collaborazione con il mondo della scuola, e gli esuli Carlo Zoan (zaratino giunto a Venezia) e Luca Toncetti (imbarcatosi bambino sulla motonave Toscana per abbandonare Pola e dirigersi a Brindisi).

È quindi intervenuto il Presidente della Lega Nazionale di Trieste Paolo Sardos Albertini, il quale ha ricordato la prima visita di un Capo di Stato alla Foiba di Basovizza: «Il 3 novembre 1991 Francesco Cossiga compì una visita rapida e silenziosa, ma seguita da clamorose dichiarazioni rilasciate in un’intervista in cui scagliò i propri strali contro la “pseudocultura democratica” che aveva impedito di andare a Basovizza a lui e ai suoi predecessori, avendo imposto un silenzio omertoso su queste pagine di storia»

Gian Micalessin è una nota firma de Il Giornale, è triestino figlio di esuli istriani e nella sua gioventù ha percepito la mancanza di conoscenza su queste vicende, in quanto i suoi stessi genitori non furono in grado di spiegargli bene che cosa fosse successo e perché: «Per mezzo secolo sono mancate la solidarietà e la memoria della nazione. Adesso che finalmente la conoscenza risulta diffusa, è necessario togliere l’onorificenza della Repubblica italiana conferita a Tito, il mandante delle stragi delle foibe»

Umberto Smaila, Gian Micalessin e Paolo Sardos Albertini

Il cabarettista Umberto Smaila è figlio di esuli fiumani ed ha raccontato la nostalgia che sua madre ha sempre avuto per Fiume, ma ha anche ricordato con ironia i viaggi che da piccolo faceva per andare a trovare durante le ferie estive i parenti rimasti sulle rive del Carnaro: «Viaggiavo stretto in un angolino della nostra Seicento che era piena all’inverosimile di generi alimentari introvabili in Jugoslavia: quando arrivavamo a destinazione l’accoglienza era trionfale perché lì la gente faceva la fila anche per comprare un pezzo di pane, altro che paradiso comunista!»

La cerimonia si è conclusa con l’On. Fontana ed il Presidente Fedriga che hanno premiato i vincitori delle menzioni speciali del concorso 10 Febbraio bandito dal Tavolo di lavoro Ministero dell’Istruzione e del Merito – Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

Nella sezione Scuola Primaria, Menzione Speciale per la Scuola Primaria “Anna Maria Corradi” di Chieti.

Nella sezione Scuola Secondaria di primo grado: Premio Fedeltà per l’IC “San Paolo D’Argon” di Bergamo; Menzione Speciale per l’IC “Giuseppe Caprin” di Trieste; Premio Speciale Continuità per l’IC “Cappuccini” di Brindisi; Premio Speciale Relazioni Interregionali per l’IC “Zanzotto – SS I grado “Pascoli” di Polcenigo (PN) e per l’IC “G. Sabatini” di Borgia (CZ).

Nella sezione Scuola Secondaria di secondo grado: Premio Speciale Fedeltà per il Liceo “Primo Levi” di San Donato Milanese (MI); Premio Speciale Qualità per il Liceo artistico statale “Giacomo e Pio Manzù” di Bergamo.

Lorenzo Salimbeni 

 

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