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Ricordate le vittime slovene alla Risiera di San Sabba (RegFVG 30 ott)

Trieste, 30 ott – 'Il concerto dell'Amicizia, che si è tenuto quest'estate a Trieste con la partecipazione dei presidenti della Repubblica d'Italia, Slovenia e Croazia, è stato uno spartiacque nella storia di questa città e regione: da allora ogni giornata dedicata alla memoria va accompagnata con uno sguardo al futuro per valorizzare i sacrifici che ci sono stati. La commemorazione odierna va proprio in questa direzione e guarda con speranza al domani'. Così ha commentato l'assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, il programma della cerimonia commemorativa, che si è tenuta oggi in occasione della ricorrenza festiva degli Ognissanti nella Risiera di San Sabba a Trieste, dove è stata scoperta una lapide in memoria delle vittime slovene che persero la vita nel campo di concentramento.

Tra gli altri, hanno preso parte alla cerimonia, nel corso della quale sono intervenuti due alte cariche della Repubblica di Slovenia, la senatrice Tamara Blazina, il consigliere regionale Igor Gabrovec, i sindaci Giorgio Ret (Duino-Aurisina), Fulvia Premolin (S. Dorligo), Davorin Tercon (Sezana), il presidente del Consiglio provinciale, Boris Pangerc, l'assessore comunale Carlo Grilli e altri amministratori locali. Hanno inoltre partecipato i rappresentanti delle organizzazioni della comunità slovena e delle associazioni combattentistiche.

Il presidente della Camera dello Stato sloveno, Pavel Gantar, ha ricordato come in Risiera venivano rinchiusi, torturati e uccisi quei friulani, istriani, croati, sloveni, ebrei e antifascisti italiani, che si opposero al progetto d'annientamento deciso dal nazifascismo e a tal scopo collaborarono con i movimenti partigiani. Quindi, menzionando l'insufficiente conoscenza dell'opinione pubblica italiana e slovena in merito a ciò che succedeva in Risiera, ha sottolineato come il monumento nazionale sia importante per la salvaguardia della memoria e affinché quei tragici fatti non si ripetano mai più.

Nel ricordare la recente caduta dei confini fisici, Gantar si è soffermato sul persistere di quelli relativi ai comportamenti, ragionamenti e delle azioni quotidiane.

Dopo la deposizione delle corone d'alloro sul luogo dove durante il secondo conflitto mondiale funzionò il forno crematorio, la cerimonia è proseguita nel cortile laterale, dove il ministro sloveno per il lavoro, la famiglia e gli affari sociali, Ivan Svetlik, ha inaugurato una targa di pietra che riporta in sloveno, inglese e italiano una breve lettera d'addio scritta da un quattordicenne, rinchiuso in Risiera, prima di morire.

Nel suo intervento il ministro sloveno ha ricordato come furono distrutte e scomparvero le testimonianze su ciò che succedeva dentro la Risiera, la quale simboleggia 'la volontà di vivere, sopravvivere e il coraggio' di tutti coloro che pagarono con la propria vita 'per la libertà delle future generazioni.'

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