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A breve l’aquila bicipite sulla Torre civica di Fiume (Voce del Popolo 30 ott)

L’aquila bicipite potrebbe tornare a posarsi sulla cima della cupola della torre civica. Il parere positivo espresso in materia dagli esperti dell’ufficio fiumano della Direzione per la tutela dei beni culturali in seno al ministero della Cultura è un importante passo avanti in tale direzione. Nel comunicato inoltratoci su nostra richiesta da Lea Stoiljković Medved, addetta stampa dell’Ufficio della Città di Fiume, si legge che nella perizia richiesta dalla municipalità, i conservatori hanno precisato che è necessario stabilire se una delle due sculture che in passato decoravano la torre fosse rimasta conservata. In caso contrario, sulla cupola potrebbe essere collocata una copia. In Corso potrebbe essere posizionata pure una replica, il cui autore, pur avendo l’obbligo di consultare la documentazione esistente sulle aquile storiche, avrà diritto alla libertà artistica di espressione.

LA PERIZIA STATICA In precedenza la Città di Fiume si era rivolta all’ingegner Dragan Ribarić, della Facoltà di Edilizia, per valutare se la cupola della torre civica fosse in grado di sorreggere il peso di una scultura. La perizia ha dato esito positivo. Nel caso si procedesse al posizionamento di una scultura sulla torre, bisognerebbe elaborare un progetto delle fasi di montaggio, come raccomandato dall’ing. Ribarić.

Nel comunicato inoltratoci dall’addetta stampa dell’Ufficio della Città di Fiume, si rileva, inoltre, che prossimamente la Direzione municipale per la cultura avvierà le attività legate alla realizzazione della documentazione necessarie per il ritorno dell’aquila sulla torre civica, assecondando così le iniziative promosse dalla cittadinanza.

RECUPERO DELL’ICONOGRAFIA STORICA Un ruolo importante nel recupero e nella salvaguardia dell’iconografia storica fiumana lo ha avuto certamente la Comunità degli Italiani. Il nostro sodalizio fu tra le prime associazioni, se non la prima in assoluto, a inserire l’aquila bicipite nel proprio stemma già all’inizio degli anni Novanta. La “battaglia” per il ritorno dell’aquila bicipite sulla “Tore” si intensificò agli inizi degli anni Duemila, quando l’Alleanza litoraneo-montana si fece promotrice di una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Nel 2006, a scendere in campo a favore del ritorno dell’aquila bicipite fu l’Associazione Libero Stato di Fiume. All’epoca fu organizzata una tavola rotonda alla quale partecipò pure il sindaco Vojko Obersnel, il quale si dimostrò favorevole al ripristino della scultura originale o di una sua replica.

CRONOLOGIA DI UN SIMBOLO L’aquila appare sullo stemma storico di Fiume sin dal 6 giugno 1659, quando l’imperatore Leopoldo I concesse al capoluogo quarnerino lo status di porto franco e l’impiego dello stemma asburgico, ossia l’aquila bicipite, nell’araldica cittadina. Negli anni successivi i fiumani, fieri del proprio emblema, fecero forgiare una statua a forma di aquila bicipite che venne posizionata sulla cima della cupola della Torre civica, essa stessa simbolo della città. Nel 1890 la scultura venne rimossa in occasione dei lavori di restauro della cupola. A lavori ultimati sulla cima della cupola al posto dell’aquila venne posizionata un’asta sulla quale veniva issata la bandiera cittadina in occasione delle celebrazioni ufficiali. Una decisione che non suscitò scalpore tra i fiumani, almeno fino a quando non giunse l’ordine di sostituire il tricolore fiumano (amaranto, giallo e blu) con la bandiera dell’impero austro-ungarico.

L’INTERVENTO DEGLI ARDITI A quel punto i fiumani si mobilitarono al fine di far tornare l’aquila sulla cupola della Torre. Le più tenaci da questo punto di vista si dimostrarono le donne fiumane che nel 1906 riuscirono a convincere le autorità a concedere il permesso di riposizionare l’aquila sulla cima della Torre. La nuova statua fu forgiata nella fonderia Matteo Skull da Giovanni Legan, su disegno dello scultore veneziano Vittorio de Marco. La statua, pagata con i soldi donati dagli stessi fiumani, era alta 2,2 metri e pesava 2 tonnellate. L’apertura alare dell’aquila bicipite era di 3 metri. La statua fu inaugurata il 1.mo luglio 1906 alla presenza di una folla esultante. Il 4 novembre 1919 due arditi, seguaci di Gabriele d’Annunzio, salirono in cima alla Torre, segarono una delle due teste e inserirono nel foro che avevano causato un’asta con la bandiera italiana. Nel 1949 la statua fu rimossa per la seconda volta. Gli operai del cantiere navale “3. maj” incaricati di rimuovere il simbolo fiumano, nell’eseguire il proprio incarico fecero cadere intenzionalmente al suolo numerosi frammenti del monumento, alcuni dei quali vennero raccolti dai fiumani, a tutt’oggi gelosamente conservati.

Krsto Babić

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