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Revocato il convegno “giustificazionista” previsto in una scuola di Orvieto

Tra i primi a denunciare il convegno nazionale di aggiornamento/formazione promosso dal Centro Studi per la Scuola Pubblica, che avrebbe dovuto svolgersi al Liceo Majorana di Orvieto con relatrice Alessandra Kersevan, le cui tesi giustifazioniste riguardo le foibe sono note, è stata la Prof.ssa Marella Pappalardo, Delegato provinciale di Terni e Consigliere nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. 

Il convegno “giustificazionista” sulle foibe non si farà. Almeno non nelle aule del liceo scientifico Majorana di Orvieto. E meno male, visto il rischio di tesi anti-storiche da molti paventato per quell’assemblea in programma nella data odierna. Il titolo dell’iniziativa, del resto, appariva piuttosto emblematico: “Le vicende del confine orientale d’Italia durante la seconda guerra mondiale e il contributo dei partigiani slavi alla Liberazione“. E infatti il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti, chiedendo la revoca dalla conferenza, aveva usato parole severe. “Conosciamo bene il contributo dei partigiani slavi che hanno infoibato e torturato migliaia di italiani“. La buona notizia è che alla fine ha prevalso il buon senso.

La preside dell’istituto orvietano, dopo le lamentele e le verifiche annunciate dal sottosegretario, ha deciso di revocare il convegno di aggiornamento e formazione. La circostanza è stata accolta con soddisfazione dall’esponente del governo Meloni. “L’importante è che sia stato sconvocato. Poi, lo facciano dove vogliono, ma nelle scuole non si può fare un’attività del genere. Non si potrebbe fare da nessuna parte, perché il Presidente della Repubblica ha detto che il negazionismo, il giustificazionismo vanno combattuti. Però, nelle scuole, dove ci sono i giovani che devono apprendere i fatti storici è ancora più grave“, ha dichiarato Paola Frassinetti, ribadendo di vigilare con il ministero affinché non si ripetano altre situazioni analoghe.

Abbiamo mandato una circolare studiata dal ministero. E se dovessero paventarsi ancora situazioni del genere interverremo in maniera decisa. C’è una legge e c’è una mozione della Commissione cultura della Camera, votata praticamente da quasi tutti i partiti, compreso Pd e M5S in cui si ribadisce che siano gli esuli a raccontare quelle storie, giustamente“, ha ricordato il sottosegretario, aggiungendo: “Io avrei messo ‘i testimoni oculari’ ma purtroppo, per una questione anagrafica (…) sono ormai in età molto avanzata, e quindi le associazioni che fanno a loro riferimento che hanno delle conoscenze dirette, che conoscono bene il territorio, che sono magari nipoti di quelli che hanno vissuto quell’esodo terribile e la tragedia dell’infoibamento, possono parlarne con cognizione di causa“.

Proprio nei giorni scorsi, in occasione del Giorno del ricordo, il capo dello Stato aveva ribadito la propria condanna per gli “inammissibili tentativi di negazionismo e di giustificazionismo” sulle foibe. E ancora, in un passaggio del suo discorso, aveva affermato: “Per molte vittime, giustiziate, infoibate o morte di stenti nei campi di prigionia comunisti, l’unica colpa fu semplicemente quella di essere italiani“. Il titolo del convegno in programma nel liceo Majorana di Orvieto aveva dunque suscitato preoccupazioni per quello che a molti era sembrato un possibile tentativo di revisionismo. Il convegno, a quanto apprendiamo, si è comunque tenuto nella SalaDigipass della Nuova Biblioteca Pubblica “L. Fumi” con la partecipazione di una cinquantina di persone.

Marco Leardi
Fonte: Il Giornale – 14/02/2023

Paola Frassinetti, Sottosegretario del Ministero dell’Istruzione e del Merito
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